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Obafemi Martins oggi vive come un re in Nigeria: per il suo nightclub ha scelto un nome discutibile

L’ex Inter Obafemi Martins oggi è tornato in Nigeria, nella sua Lagos dove vive da autentica star. Ha anche aperto un locale notturno a fine 2023, il “Cosa Nostra Patron” subito di enorme successo. Ultima capriola imprenditoriale, dopo gli investimenti nella moda, nelle case e nelle auto. Senza mai dimenticare però un animo nobile, votato al sociale e alla beneficienza.
A cura di Alessio Pediglieri
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19 marzo 2003, BayArena di Leverkusen. Data e luogo che sanciscono l'inizio dell'avventura dell'appena diciottenne Obafemi Martins con la maglia dell'Inter. Al 36′ minuto della gara di Champions League contro i tedeschi, il piccolo attaccante nigeriano, buttato nella mischia da Ector Cuper per le tantissime assenze offensive (da Ventola a Recoba, da Crespo a Vieri e Kallon) segna il suo primo gol in nerazzurro. Una fuga velocissima, un rasoterra ficcante e una serie di capriole che diverranno il marchio di fabbrica.

31 dicembre 2023, Lagos, Nigeria. Data e luogo che vent'anni più tardi sanciscono un altro inizio del quasi quarantenne Obafemi Martins nella sua vita post calcio, da cui si è ritirato oramai dal 2021. Dopo aver creato una propria catena di abbigliamento, con come logo l'immancabile capriola, aver lavorato nel sociale con la propria fondazione, l'ex stella nerazzurra è tornato in patria. Dove ha dato vita all'ultima sua idea imprenditoriale: un nightclub, dal nome a dir poco folle, come le sue capovolte in campo, "Cosa Nostra".

Questo è Oba Oba Martins, autentico funambolo in campo come nella vita, dotato di doti fisiche straordinarie quanto quelle umane che lo portarono prima, durante e poi, a lottare per i principi più alti, dal razzismo alla povertà, elargendo tutto se stesso soprattutto con i fatti. Come quando nel 2005 scrisse una lettera a cuore aperto contro la discriminazione, poi pubblicata dal Corriere della Sera, che fece sollevare il dibattito sul tema o come quando successivamente creò la sua fondazione, rivolta ad aiutare i più sfortunati.

I fatti, che sul campo erano i gol – 183 in totale in poco più di 480 partite – disseminati in giro per il mondo, conquistando tutti i Paesi in cui ha giocato: dall'Europa all'America, dall'Africa all'Asia. Perché Oba Oba è sempre stato fedele a se stesso, così come a quelle piroette che tanto facevano impazzire i tifosi e che ripeteva fino alla nausea ad ogni gol fatto, facendo sobbalzare il cuore dei più ansiosi preoccupati di un possibile infortunio. Mai avvenuto in quel modo, perché a fermare Martins – oltre a qualche difensore – ci ha provato solo la sorte, camuffata da Federcalcio nigeriana quando accusò la società nerazzurra di aver falsificato l'età anagrafica del giocatore.

Fu un vero e proprio "caso" mediatico, con la Nigeria che sosteneva fosse nato nel 1978 anziché nel 1984, stando ai loro archivi di Lagos. Fino a quando la Federcalcio africana ammise infine l'errore, porgendo le proprie scuse ufficiali. Che chiusero la vicenda che non fermò di certo Martins che imperterrito proseguì per il proprio cammino. Che ha parlato italiano grazie alla Reggina, dove è stato scoperto e si concluderà accennando il cinese, dove ha chiuso la carriera,  con quattro stagioni trascorse tra lo Shanghai Shenhua e il Wuhan Zall.

In mezzo, Martins è stato sempre un personaggio vero, reale, amato da parte di tutti i tifosi dei club di cui ha vestito le maglie, autentica icona nel proprio Paese per cui ha giocato 42 volte segnando 18 reti. Non solo in campo, ma anche fuori, anche quando ha lasciato il mondo del pallone per coltivare i suoi sogni, tra cui quello di ritornare in Nigeria a Lagos, a casa, per trascorrere il proprio tempo tra le sue origini, laddove è venerato quasi come un dio. Lasciando dietro di sè il segno, ovunque abbia vissuto: tra diverse abitazioni di prestigio e una passione mai nascosta per imbarcazioni di lusso e super car di cui ne è andato da sempre più che fiero.

Martins con una delle tante super car che popolano il suo prestigioso garage
Martins con una delle tante super car che popolano il suo prestigioso garage

Un sogno di tornare in patria divenuto realtà nel 2021 poco dopo il ritiro, malgrado il calcio lo avesse richiamato a sé con il figlio, Kevin, classe 2005 cresciuto nella Primavera dell'Inter, poi del Milan e ora del Monza di Galliani. Ma anche in questo caso, Martins è rimasto fedele ai suoi obiettivi, coltivando i suoi nuovi interessi, e ai suoi propositi: "Quando il calcio mi avrà stancato, me ne tornerò in Africa". Precisamente dove è nato, Lagos, dove ha investito e comprato alcune lussuose ville in cui abita, amato e venerato come un autentico re: un'istituzione, che è diventata anche punto di riferimento e orgoglio nazionale per il successo ottenuto, in campo e fuori.

Interessi molteplici perché dietro il Martins calciatore c'è molto di più. "Non è solo una questione che riguarda il calcio. C'è ancora molto da dire da parte mia" aveva detto verso la conclusione della sua avventura professionale. "Presto creerò anche la mia fondazione dove restituirò il mio contributo alla società in Nigeria". Contributo che economicamente non è mancato perché Martins ha investito moltissimo nella sua città natale, Lagos, senza dimenticare anche l'impegno nel sociale attraverso la sua Fondazione, nata ancora quando giocava, diventando un riferimento anche imprenditoriale nel far conoscere il proprio Paese in giro per il mondo.

Come nel settore dell'abbigliamo, uno dei primi in cui Martins ha investito parte dei suoi guadagni, con un marchio ben riconoscibile: la stilizzazione di una delle sue storiche capovolte post gol e l'utilizzo del suo soprannome Oba, "ObaGear" che comprende T-shirt, felpe, hud e maglioni. "Questa è la prima volta che avremo un calciatore nigeriano che si avvicina alla moda in modo civile e professionale" aveva detto Martins nel periodo del lancio della sua marca. "Adoro i vestiti. Questo è il motivo per cui ho deciso di creare una linea di abbigliamento affinché almeno i miei fan abbiano l'opportunità di vedere il mio altro lato".

Un lato fatto da diverse facce perché, oltre ai vestiti, gli interessi extra calcio sono molteplici. Attivissimo via social, ha una serie di negozi disseminati tra America ed Europa e una voglia di scovare sempre situazioni nuove, come l'ultima che è arrivata a cavallo tra 2023 e 2024, quando – sempre sul web – ha annunciato ciò che molti non sapevano: Obafemi Martins proprietario di un nightclub. Svelando anche il motivo principale del suo ritorno in Africa a Lagos, dove il locale ha preso subito vita.

Dopotutto era il suo sogno, una attività da seguire direttamente nel suo Paese, lontano da distrazioni e riflettori esterni. In una vita estremamente tranquilla, tra pomeriggi in palestra e le notti a godersi la bella vita, da protagonista assoluto con la sua nuova creatura dal nome tutt'altro che banale: il nightclub "Cosa Nostra Patron". Con un chiaro richiamo all'Italia, forse un omaggio al suo periodo professionale migliore, di certo non una scelta scontata che ha già fatto parlare di sè. Tanto quanto le sue famose capriole in campo.

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