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Oaktree assorbita dal Fondo canadese Brookfield, nuovo proprietario dell’Inter: cosa cambia per il club

Il Fondo canadese Brookfield rileverà il 100% di Oaktree e di fatto diverrà il nuovo proprietario dell’Inter: ecco cosa cambierà per il club nerazzurro nel breve e nel lungo termine.
A cura di Alessio Pediglieri
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Cambio di proprietà in vista per l'Inter con l'annuncio arrivato in queste ore del passaggio di consegne ai vertici nerazzurri da Oaktree a Brookfield: il Fondo canadese, infatti assorbirà il colosso americano che guida anche il club nerazzurro, diventandone di fatto il principale azionista. Dati alla mano, per squadra e società non cambierà nulla ma a medio e lungo termine ci potrebbero essere novità importanti che riguardano anche una nuova futura cessione e, quasi sicuramente una accelerata sul fronte nuovo stadio.

L'annuncio ufficiale, Oaktree lascia, Brookfield nuovo proprietario dell'Inter

Dopo una scalata durata quasi sei anni, il Fondo canadese Brookfield Asset Management ha confermato che rileverà la totalità di Oaktree Capital Management, il colosso americano del credito e attuale proprietario dell’Inter. In questo modo, Brookfield diventerà azionista unico del fondo e nuovo padrone dei nerazzurri. Un'operazione complessiva per un valore di poco meno di 3 miliardi di euro e che appare come una conseguenza logica delle strategie di Oaktree, che ha sempre gestito l’Inter come un semplice investimento finanziario, non come un vero progetto sportivo a lungo termine con l’obiettivo è stabilizzare il club, mantenerne il valore e poi rivenderlo. Leggermente differente invece, l'intento dei canadesi che nel breve periodo non creeranno nuove situazioni per l'Inter, con una visione d'insieme più lunga ed articolata che, nel medio-lungo termine potrebbe portare cambiamenti importanti.

Brookfield, colosso canadese nella gestione patrimoniale, prossimo proprietario dell’Inter
Brookfield, colosso canadese nella gestione patrimoniale, prossimo proprietario dell’Inter

Che cos'è il Fondo Brookfield, gestore del patrimonio: cosa cambia per l'Inter

Brookfield di fatto non è un attore presente con investimenti nel settore calcio, ma è fondamentalmente un gestore patrimoniale: il suo obiettivo sarà massimizzare il valore del proprio asset (in questo caso l'Inter) per poi riuscire a rivenderlo a valori molto più alti rispetto all'acquisto iniziale. Oggi, Brookfield dovrebbe acquistare l'Inter per una somma comprensiva attorno a un miliardo e 200 mila euro, valore del club stimato recentemente da Forbes, anche se Oaktree proverà a incassarne il doppio. Anche perché il club ha migliorato di recente i propri conti, riducendo le perdite a circa 27 milioni nel 2023-24, con ricavi record sopra i 400 milioni di euro.

I cambiamenti nell'Inter nel breve periodo: risanamento dei debiti e risultati sportivi

Per Brookfield l'aumento del valore dell'asset Inter, passerà dunque attraverso tre canali: quello sportivo (con i risultati sul campo), quello finanziario (il riassestamento ulteriore dei conti, in positivo) e quello economico (fornire elementi esterni che rendano il club più appetibile a possibili acquirenti). Se nel primo, il bottone del comando dovrebbe restare saldamento in mano a uomini di sport, in primis l'ad e presidente Beppe Marotta, sul secondo fronte, i canadesi continueranno l'idea intrapresa negli ultimi anni, di riassestare le casse e renderle meno vuote, lavorando sul fronte calciomercato sulla falsa linea delle ultime sessioni.

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I cambiamenti nell'Inter nel lungo periodo: il rilancio del nuovo Stadio, la futura rivendita

Sul terzo fronte, quello di valorizzazione economica, ci potrebbero essere invece importanti sviluppi anche a breve-medio termine: Brookfield è di fatto un grande gestore patrimoniale con forte esperienza in infrastrutture e tra i vari strumenti che potrebbe usare per valorizzare l’asset prima di una vendita ce n'è uno ben preciso: la spinta al progetto stadio. Una leva che, dopo lo sblocco con il Comune per il nuovo impianto cittadino, diventa fondamentale: ha esperienza in progetti di infrastrutture, può mobilitare un immediato imponente know-how, instaurare nuove relazioni con capitali istituzionali, prendersi la diretta gestione di una grande opera. Il tutto in un arco di tempo tra i 5 e i 7 anni. Dopodiche, molto probabilmente, il futuro dell'Inter sarà con una ulteriore nuova proprietà.

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