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Nuova bufera per l’AIA, scoppia il caso Fonisto: dopo la nomina sparisce la vecchia sanzione

Le dimissioni di Trentalange dopo il caso D’Onofrio sembravano il momento più complicato dell’AIA degli ultimi mesi ma la situazione si fa sempre più difficile per l’associazione, alle prese con un nuovo caso che riguarda le nomine effettuate dal Comitato Nazionale.
A cura di Vito Lamorte
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Il caso D’Onofrio ha provocato un vero e proprio terremoto nell’AIA ma la situazione continua ad essere molto complessa e la tenuta dell’associazione è a forte rischio. Le dimissioni di Alfredo Trentalange facevano pensare all’evento più complicato di questo periodo, ma il momento per l’ente non è affatto semplice, perché ora l’AIA è alle prese con un nuovo caso che riguarda una delle nomine più importanti effettuate dal Comitato Nazionale, il massimo organo di vertice dell’AIA. Al momento, questo organo ha in mano il destino dell’Associazione, chiamata a nuove elezioni dopo le dimissioni di Trentalange (la data, a quasi cinquanta giorni dalle dimissioni, non è stata ancora fissata). Ecco però che il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, potrebbe ritrovarsi tra le mani un’altra vicenda molto spinosa.

Dopo lo scandalo dell’ex procuratore arbitrale Rosario D’Onofrio che, tralasciando le vicende squisitamente personali, ha fatto il bello e il cattivo tempo senza che nessuno si accorgesse delle criticità delle sue azioni, potrebbe verificarsi un nuovo ‘caso’ che riguarda l’attuale Presidente della Commissione di Disciplina d’Appello degli Arbitri (l’organo giudicante più importante degli arbitri), l’avvocato Giuseppe Fonisto, e la sua nomina. Da quanto emerge dalla lettura di alcuni documenti, di cui Fanpage.it ha avuto disponibilità, Fonisto, che giudicava sui deferimenti portati avanti da “Rambo” D’Onofrio, si era reso responsabile, al tempo in cui (primi anni 2000) svolgeva il ruolo di Presidente della Sezione AIA di Napoli, di alcune gravi irregolarità disciplinari, sanzionate all’epoca dalla giustizia domestica degli arbitri.

Di questa storia si sente parlare da diverso tempo nei corridoi dell’AIA, a livello nazionale e locale, ma nessuno ha mai pensato di indagare sui procedimenti a carico del dirigente napoletano fino in fondo.

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Nei primi anni 2000 Fonisto è stato sanzionato ben due volte: una prima, per aver rilasciato dichiarazioni non autorizzate ad un quotidiano sul tema della violenza verso gli arbitri; e la seconda, per aver compilato una scheda non veritiera, attribuendosi incarichi mai ricoperti, per ottenere la qualifica di benemerito all’interno dell’associazione. Per questi due episodi Fonisto è stato sanzionato con diciotto mesi complessivi di sospensione: lo dicono chiaramente le delibere numero 7 e numero 8 del 18 settembre 2003, emesse dall’allora Commissione di Disciplina d’Appello dell’A.I.A. (sei mesi per il primo illecito e dodici mesi per la questione dei falsi punteggi). Totale: squalifica dal 18 luglio 2003 al 17 gennaio 2005. Per questo motivo, la Sezione di Napoli (di cui Fonisto era allora il presidente) fu commissariata.

Delle due delibere di sospensione, come vedremo, oggi ne è rimasta solo una nella scheda personale estratta dai server dell’AIA. Fonisto è rimasto lontano da cariche importanti, in ambito AIA, per diversi anni. L’11 marzo del 2021, però, tra i primissimi atti del Comitato Nazionale a guida Trentalange-Baglioni vi è la nomina dei componenti degli organi della giustizia domestica. In poche parole, i giudici dei giudici. D’onofrio viene nominato Procuratore arbitrale e Fonisto sale sullo scranno più altro, cioè quello di Presidente della Commissione di Disciplina d’Appello.

Fanpage.it è venuta in possesso di un documento che prova come nel server dell’associazione non sia presente la sospensione più lunga, ovvero quella di dodici mesi inflitta per l’alterazione dei punteggi per ottenere la benemerenza. È presente, invece, la squalifica più breve, quella di sei mesi. L’ultima variazione della scheda personale, come si evince dal documento, è avvenuta il 19 aprile del 2021, ossia solo un mese dopo la nomina a capo della Commissione d’Appello.

Il documento esclusivo su Giuseppe Fonisto dal server dell'AIA.
Il documento esclusivo su Giuseppe Fonisto dal server dell'AIA.

Perché questa anomalia? Una sospensione superiore ai dodici mesi avrebbe permesso a Fonisto di assumere cariche centrali o periferiche? A leggere l‘art. 13, comma 6, e l’art. 15 del Regolamento AIA, sorge, eufemisticamente, più di un dubbio. Questa vicenda, di cui si parla da diverso tempo, è l’ennesimo filo di un gomitolo sempre più ingarbugliato ma che, in seguito all’arresto di D’Onofrio, si sta sbrogliando poco alla volta.

Il primo articolo (13) prevede che “…possono essere nominati alle cariche centrali associative gli associati che all’atto della nomina posseggano i requisiti di cui alle lettere b), c), d), e), f), g) e h) del comma 1”. La lettera h) del comma 1 dell’art. 13, richiamata per relationem dal comma 6, prevede il requisito negativo del non essere "stati dichiarati decaduti, per una delle cause di cui all’art. 15 del presente Regolamento, da precedente carica elettiva con provvedimento non impugnato o, se impugnato, rimasto confermato”.

L’articolo 15, invece, prevede come causa di decadenza per il Presidente di sezione “la sopravvenienza di una o più sanzioni disciplinari, passate in giudicato, la cui durata sia superiore complessivamente ad un anno”.

Volendo riassumere in poche parole: un presidente di sezione che riceve una sanzione disciplinare passata in giudicato e superiore ai dodici mesi non può più ricoprire quella carica e decade automaticamente dall’incarico (art. 15, comma 6), senza che sia necessaria l’attivazione del procedimento garantito di contestazione. Lo stesso soggetto dichiarato decaduto non può, salva riabilitazione, ricoprire cariche centrali associative in perpetuo e non per il solo periodo dei dieci anni.

L’avvocato Giuseppe Fonisto, in base agli incartamenti di cui è in possesso Fanpage.it, è stato destinatario di una sanzione disciplinare superiore ai dodici mesi quando ricopriva la carica di Presidente di sezione e la stessa è stata commissariata. Come è riuscito a diventare membro della Commissione di Disciplina d'Appello?

Se alla fine tutti i nodi vengono al pettine, com’è possibile che l’avvocato Fonisto sia stato nominato nel 2021 in un organo disciplinare domestico dopo aver preso una sanzione superiore ai dodici mesi mentre ricopriva una carica elettiva? Ai posteri l'ardua sentenza.

AGGIORNAMENTO: L’avvocato di Giuseppe Fonisto, Giampaolo Bacicchi, specifica che la sua nomina è pienamente legittima poiché, da regolamento dell’associazione italiana arbitri, art. 13 comma C (Capo
Terzo), sono esclusi solo coloro che sono stati raggiunti “nel corso degli ultimi dieci anni, salva riabilitazione, da provvedimenti disciplinari sportivi definitivi di inibizione o squalifica, superiori complessivamente ad un anno da parte dell’AIA, della FIGC e del CONI e di organismi sportivi internazionali riconosciuti”. L'avvocato fa sapere che "la delibera ha contestato, a differenza di quanto illustrato nell'articolo diffamatorio, un fatto del tutto diverso
ovvero un falso negligente e non una condotta dolosa; il documento pubblicato a metà dell'articolo asseritamente presente nei server e negli archivi dell'AIA non è nella disponibilità né lo è mai stato sia del Comitato Nazionale né, a fortiori, dello stesso Fonisto che mai hanno potuto accedervi e men che mai operare illecite modifiche”.

Inoltre l’avvocato afferma: ”Costituisce dato falso che all'epoca fosse previsto alcun automatismo in conseguenza di una sanzione superiore a dodici mesi, essendo invece previsto l'apertura di procedimento di natura amministrativa, finalizzato alla rimozione dell'incarico da parte degli organi centrali avente, quindi, natura discrezionale. Il querelante non è stato destinatario di provvedimento di decadenza all'esito del procedimento previsto”.

Le sanzioni di Fonisto risalgono al 2003 e sono passati 20 anni mentre negli ultimi dieci anni il medesimo non è stato destinatario di nessun altro provvedimento, dunque la nomina rimane legittima.

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