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Nazionale inglese ricattato da una prostituta trans: gli ha estorto 35mila euro, è tutto registrato

Un nazionale inglese finisce coinvolto in una torbida vicenda di ricatto a sfondo sessuale: ha pagato decine di migliaia di euro ad una prostituta trans che aveva minacciato di smascherarlo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Uno scandalo agita il calcio inglese: secondo quanto svelato dal Sun, un calciatore della Nazionale dei Tre Leoni è stato ricattato durante il lockdown per una cifra complessiva di 30mila sterline (35mila euro al cambio) dopo aver fatto sesso con una prostituta transessuale. La stella della Premier League, un nome molto noto spiega il tabloid, ha contattato la donna dopo essere stato attirato dal suo profilo su un sito web di escort.

Il calciatore si è recato da lei in più occasioni in un appartamento in affitto nel centro della città e l'ha pagata 150 sterline (175 euro) per fare sesso sesso nell'aprile dello scorso anno. Il nazionale inglese pensava che i suoi incontri a pagamento sarebbero rimasti segreti, ma la prostituta lo aveva registrato a sua insaputa, aveva salvato i suoi messaggi di testo e lo aveva anche fotografato nella sua macchina all'esterno della sua abitazione. Con tutto questo materiale, ha calato la maschera e chiesto soldi per non far scoppiare pubblicamente lo scandalo: il calciatore si è piegato al ricatto e le ha versato un totale di 35mila euro.

Alla fine, quando forse ha capito che il ricatto sarebbe andato ancora avanti, si è rivolto alla polizia e la escort è stata arrestata nello scorso giugno con l'accusa di ricatto e interrogata sulla relazione col calciatore. L'indagine tuttavia è stata archiviata dopo che il giocatore si è rifiutato di rilasciare una dichiarazione in merito. Secondo quanto appreso dal Sun, il club in cui milita il nazionale inglese è stato informato di quanto accaduto dopo che sono state sollevate preoccupazioni sul suo stile di vita fuori dal campo e sulla sua incidenza sulle sue prestazioni. Una fonte ha detto al tabloid: "Nessuno sa se il giocatore sapesse che la donna era trans, ma era disperato per non farla parlare, dopo che ha minacciato di smascherarlo".

"Ha consegnato il denaro in alcune occasioni prima di rendersi conto che l'unico modo per fermare la situazione era rivolgersi alla polizia – ha continuato la fonte – Volevano raccogliere prove perché il ricatto è un crimine grave. Ma il calciatore era davvero preoccupato che il suo nome sarebbe uscito e questo lo avrebbe portato ad essere insultato dai tifosi. Voleva solo seppellire la cosa, quindi, nonostante gli sforzi degli agenti, si è rifiutato di collaborare, il che li ha lasciati a indagare su un complotto di ricatto senza vittime. Avevano bisogno di vedere i suoi messaggi sul cellulare e anche i bonifici bancari, quindi non avevano altra scelta che abbandonare con riluttanza il caso".

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