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Nainggolan spara a zero contro l’Anversa: “Mi hanno trattato come un parassita”

Il centrocampista della Spal in una lunga intervista ha parlato dei suoi ultimi mesi con l’Anversa. Le parole di Nainggolan non lasciano molto spazio alle interpretazioni: “Mi hanno trattato come un pezzo di me***”.
A cura di Alessio Morra
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Da un paio di mesi Radja Nainggolan è tornato a giocare in Italia, lo facendo in Serie B. L'ex centrocampista di Roma, Inter e Cagliari ha detto sì alla proposta della Spal e del suo caro amico De Rossi, che è stato l'allenatore dei bianco-azzurri fino a poche settimane fa. Nainggolan cercherà di contribuire alla salvezza della Spal, ma intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E lo fa attaccando l'Anversa, club che lo ha scaricato dopo averlo riportato in Belgio.

Con l'Anversa il Ninja ha giocato un anno e mezzo. Un avvio buono, poi è stato messo fuori squadra perché ha fumato in panchina una sigaretta elettronica. Si è pentito, ha porto le scuse, ma non è bastato. Messo sul mercato, ha rescisso e si è accasato con la Spal. Il centrocampista ha raccontato tutti i passaggi in un'intervista alla Gazzetta di Anversa: "Mi hanno trattato come un parassita, un pezzo di m... Quando sono stato messo nella squadra B i giocatori hanno poi cercato di convincere Overmars a tenermi con la squadra A – è stata una buona cosa per me – ma nessuno ha osato davvero andare contro Gheysens, il presidente. Ho continuato a fare del mio meglio nella squadra B, ho cercato di supportare quei ragazzi giovani e non ho commesso errori lì.

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Ma come sono stato trattato nelle ultime settimane lì non l'ho mai visto. E sono stato in molti posti. Non potevo più entrare dall'ingresso principale, potevo entrare solo negli orari in cui non c'era la prima squadra, dovevo andare ogni giorno in uno spogliatoio diverso: ero trattato come un parassita. Ad un certo punto il mio orologio è stato persino rubato perché i giovani giocatori entravano e uscivano continuamente da quello spogliatoio".

Il belga, che recentemente è finito anche nel mirino di Sabatini, si è anche lamentato di una serie di situazioni. Intanto ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a un milione di euro, poi ha svelato di aver ricevuto offerte da Verona e Sampdoria. Ora è tutto acqua passata. Però c'è una cosa che Nainggolan non perdona all'Anversa, e al suo presidente: averlo allontanato dalle figlie.

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L'ex giallorosso ha due bimbe nate in Italia e che vivono con la madre Claudia Lai, ma ha anche due figlie adolescenti che vivono in Belgio e che sono state con lui ad Anversa, e che non lo hanno seguito a Ferrara: "Le mie figlie sono state una delle ragioni principali per cui sono tornato in Belgio. Mentre prima le vedevo solo durante le vacanze, da quando sono tornato ad Anversa hanno vissuto di nuovo con me a tempo pieno. Tutti sapevano abbastanza bene quanto fosse importante per me. Volevo quindi restare in Belgio, per le mie figlie. Per farlo però avrei dovuto lasciare altri soldi. Non era un problema – qui alla Spal gioco per "noccioline" ma di serietà.  Gheysens mi ha costretto a lasciare il Belgio dopo che avevo già perso un milione. Mi voleva solo fuori dal paese. È un grande uomo d'affari, ma è lì che finisce. Quell'Anversa mi ha tolto il piacere del calcio, ma lo riprenderlò. Però non lo perdonerò mai per aver dovuto lasciare le mie figlie".

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