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Morata torna sull’addio al Milan: “Accadute cose mai viste, ho preferito non diventare io il problema”

Alvaro Morata è tornato dal ritiro della Spagna sul suo improvviso addio al Milan nel gennaio di quest’anno, finendo in prestito al Galatasaray: “Son successe tante cose… alla fine hanno deciso di cambiare, non c’è molto altro da dire…” Poi, un pensiero al Milan di oggi e del futuro: “Con Allegri ci sentiamo spesso… dovessi partire da Istanbul vorrei tornare in Spagna”
A cura di Alessio Pediglieri
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Alvaro Morata non ha vissuto fino in fondo l'amara stagione del Milan, che è finito con un trofeo vinto – la Supercoppa ai danni dell'Inter – ma con un epilogo disarmante che ha visto capitolare il club in finale di Coppa Italia contro il Bologna e chiudendo in classifica fuori dalla zona qualificazione per le prossime competizioni europee. Ma il cartellino dell'attaccante spagnolo è ancora di proprietà del Milan con cui aveva sottoscritto un contratto fino al 2028 a titolo definitivo con opzione per un'ulteriore stagione. Tutto compromesso dalla partenza al Galatasaray a gennaio per un prestito fino a fine anno, sempre che non si riaprano le porte rossonere: "Al momento contatti zero, ma con Max ci se sentiamo quasi tutti i giorni".

Dal ritiro della Spagna i pensieri di Alvaro Morata vanno anche alla sua attuale situazione contrattuale dove ha partecipato alla cavalcata del Galatasaray dallo scorso gennaio, quando il Milan decise di cederlo in prestito in Turchia, dove ha vinto Coppa nazionale, supercoppa e soprattutto il titolo di Superlig e dove resterà fino a fine 2025. Poi, si vedrà ma la volontà è chiara: non c'è alcuna intenzione di ritornare sui propri passi verso Milano, se non per una eventuale chiamata diretta da parte del nuovo allenatore, Massimiliano Allegri con cui Morata non nascondere di avere un rapporto che va ben oltre il calcio.

Il rapporto tra Allegri e Morata: "Ci sentiamo spesso, ma zero contatti per un ritorno"

L'amicizia e la reciproca stima tra Alvaro Morata e Max Allegri risale agli anni vincenti alla Juventus. Da allora tra tecnico e giocatore si è instaurata un'intesa che continua tutt'oggi, certificata dallo stesso nazionale spagnolo: "Max lo sento spesso per il rapporto che ci lega". Un rapporto che ha anche aperto il fianco ad un possibile riavvicinamento con il Milan, ma che lo stesso Morata definisce praticamente improbabile: "Per ora contatti zero, anche se so perfettamente che sono loro che devono prendere le decisioni giuste per un Milan di nuovo competitivo, lui e Tare. Tare l'ho visto un paio di volte, nulla più. Cosa accadrà? Difficile, è la prima volta che ho un prestito di un anno solare, ma posso dire che qui a Istanbul mi trovo benissimo e se dovessi cambiare farei carte false per tornare in Spagna, magari al Getafe".

Morata e l'addio al Milan: "Mai pentito della mia scelta, successe tante cose…"

Un cavallo di ritorno che difficilmente potrebbe essere convinto a ripetere l'avventura al Milan. Di cui Morata conserva ricordi non proprio esaltanti: "Sono successe tante cose, alcune molto veloci, troppo veloci, complicate da gestire per me" ha ribadito in conferenza dal ritiro della Spagna. "Le cose non stavano andando così male come sembrava o si diceva. Poi  sono accadute cose che non avevo mai vissuto in carriera e che preferisco tenere per me. Non mi sentivo più a mio agio e prima di diventare un problema me ne sono andato. Ma confermo che non è vero che mi sarei pentito della scelta, è stato un onore vestire una maglia storica come quella del Milan. Poi abbiamo fatto anche belle partite: abbiamo vinto al Bernabeu, col Napoli abbiamo perso per dettagli minimi, bene al derby…" conclude Morata. "Alla fine hanno deciso di cambiare… non c’è molto altro da dire".

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