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Michael Owen ha una teoria sui calci di punizione: “La barriera è un ostacolo per il portiere”

Owen propone un nuovo punto di vista sulle punizioni che potrebbero essere battute anche senza barriera per aiutare il portiere: “Chi batte una punizione vuole una barriera, gli dà un punto di riferimento”
A cura di Ada Cotugno
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La punizione fantastica di Dominik Szoboszlai ha regalato al Liverpool la vetta in solitaria della Premier League ma ha anche sollevato una questione interessante da parte di Michael Owen. L'ex attaccante, vincitore del pallone d'Oro nel 2001, ha fatto un'analisi molto particolare sui calci di punizione e sul modo in cui potrebbero essere rivoluzionati: intervenuto come ospite negli studi dell'emittente australiana di Stan Sport ha parlato della possibile eliminazione della barriera per le punizioni battute a 30 metri dalla porta, proprio come nel caso dell'ungherese che in un certo senso è stato avvantaggiato da questa situazione.

Owen ha un'idea per i calci di punizione

Secondo l'ex attaccante del Liveprool si potrebbe fare un esperimento per semplificare la vita dei giocatori: per le punizioni battute a grande distanza dalla porta Owen ha proposto di eliminare del tutto la classica barriera e che i portieri piazzano per avere un po' di protezione in più. Potrebbe essere uno spunto tattico per molte squadre: "L'ho già detto, penso che la barriera in questa situazione sia un ostacolo. Non lo so ma credo che quando la palla è così lontana, a oltre 30 metri, se il portiere si posizionasse al centro e non ci fosse una barriera, scommetto che non avrebbe nemmeno bisogno di tuffarsi, potrebbe semplicemente muoversi e prenderla".

Secondo l'ex attaccante la barriera rappresenterebbe soltanto un'ostacolo in più per il portiere: "Il muro in quella situazione è un ostacolo. Non lo vedono, dà a qualcuno un bersaglio da superare. Il portiere deve sempre spostarsi da una parte o dall'altra della porta. Se si fermasse al centro e non ci fosse niente davanti a lui, quello che succederebbe è che gli avversari inizierebbero a bloccare e creerebbero la loro barriera". La sua particolare teoria potrebbe portare a delle evoluzioni interessanti, ma Owen chiarisce che si può applicare solo alle punizioni dai 30 metri di distanza: "Questo dimostra che chi batte una punizione vuole una barriera, gli dà un punto di riferimento. Non fraintendetemi, a 20 metri di distanza c'è bisogno di un muro. Ma oltre i 32 metri penso che un muro sia un ostacolo per il portiere".

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