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Miccoli vuole riprendersi la vita dopo il carcere e racconta tutto: “Mi sentivo invincibile”

Fabrizio Miccoli è tornato a parlare sui social, raccontando la sua esperienza in carcere. L’ex attaccante vuole tornare a vivere, dopo una lunga ammissione dei suoi errori.
A cura di Marco Beltrami
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Poco meno di un mese fa, Fabrizio Miccoli è tornato a respirare il dolce sapore della libertà. Dopo quasi sei mesi di prigione per la condanna definitiva a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso, l'ex attaccante di Lecce, Palermo, Juventus e Nazionale è stato affidato in prova ai servizi sociali, con la sua richiesta che è stata dunque accolta. La sua vita da adesso in poi sarà scandita da limitazioni, ma almeno il Romario del Salento, potrà cercare di allontanare il terribile ricordo dell'esperienza del carcere. A poco a poco Miccoli, proverà a riprendersi la sua vita, anche se non sarà semplice.

A tal proposito ecco anche il ritorno sui social, con un profilo Instagram abbandonato nello scorso novembre. Miccoli in una lunghissima lettera, ha parlato di quello che gli è accaduto. I giudici della seconda sezione penale della Cassazione hanno confermato la sentenza della Corte di Appello di Palermo, con la condanna per l'ex bomber a 3 anni e mezzo di carcere per aver commissionato un'estorsione aggravata dal metodo mafioso a Mauro Lauricella, figlio del boss Antonino ‘U scintilluni'. Avrebbe dovuto recuperare 12mila euro dall'ex titolare della discoteca ‘Paparazzi' di Isola delle Femmine, Andrea Graffagnini, minacciato e oggetto di violenza. Graffagnini era il socio dell'ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini, che Miccoli ha provato ad aiutare.

Assunzione di responsabilità per l'ex bomber, che ha deciso di rompere il silenzio sulla vicenda che lo ha portato a finire dietro le sbarre: "Due anni fa ho fatto un grosso errore. Uno di quelli che ti cambiano la vita. Avevo tutto. Ero il capitano del Palermo, facevo il lavoro che avevo sempre sognato di fare fin da bambino e la gente di Palermo mi faceva sentire a casa. In questi 12 lunghissimi anni ho sempre preferito il silenzio. Ho letto di tutto ma non ho mai replicato. Quando sei un calciatore in Serie A hai tante attenzioni. Tante persone vogliono un pezzo di te. Tanti ti conoscono ma tu non conosci nessuno. Non sai di chi ti puoi fidare. In realtà ho fatto più di un errore. Il primo grosso errore è stato quello di essere sempre disponibile con tutti.
Chi viveva a Palermo in quegli anni.. sa. Il secondo errore è stato quello di usare delle parole sbagliate, parole che non pensavo e mai penserò (quelle dell'intercettazione in cui si esprime in termini oltraggiosi su Giovanni Falcone, ndr). Spesso quando sei al top ti senti invincibile.. invece sei solo umano".

Miccoli ha voluto nuovamente scusarsi per le sue azioni, dimostrando di aver accettato il verdetto pur non condividendolo. L'esperienza del carcere è stato un incubo: "Ho chiesto scusa tempo fa per quelle parole e lo faccio nuovamente. L’anno scorso è arrivata la sentenza. Sentenza che non ho condiviso perché mi sentivo lontano e sono lontano da quel mondo, ma sentenza che ho rispettato presentandomi spontaneamente il giorno seguente in un carcere di massima sicurezza, sempre per scelta mia, per scontare la mia pena. 1 Giorno li dentro sembra infinito, 6/7 mesi.. un eternità. La pena più grande l’ho scontata in questi 12 anni, ogni giorno, nel vedermi accostato ad un qualcosa che non sono e che non mi appartiene".

Adesso per lui inizia una nuova fase della vita, e Miccoli è pronto a giocare un'altra partita: "Qualche settimana fa sono tornato in libertà. Non chiedo di essere capito, non chiedo che venga dimenticato ciò che è successo. Non è questo che voglio ottenere con questa lettera. Voglio solo, dopo 12 lunghi anni, chiarire la mia posizione, dire la mia anziché farla dire ad altri". Dopo aver ringraziato tutti quelli che gli sono stati vicini, e in primis la famiglia ecco la chiosa: "Come in campo.. dopo una sconfitta non puoi rigiocare la partita appena persa, ma puoi allenarti e cercare di fare meglio nella prossima partita. Ho quasi 43 anni e spero di avere ancora tante “partite” per recuperare e mostrare il vero Fabrizio Miccoli. Grazie".

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E tra i commenti ecco spuntare quello bellissimo del suo ex allenatore Serse Cosmi: "Ciao Fabrizio, non immagini quante volte in questo periodo ti ho pensato e come me la mia famiglia perché posso dirlo tranquillamente sei uno dei pochissimi calciatori che ho veramente considerato uno della mia famiglia. In campo hai avuto sempre il coraggio di fare giocate che gli altri neanche pensavano, quindi non sono sorpreso delle tue parole. Avere il coraggio di ammettere i propri errori è per pochi, vorrei abbracciarti ora come facevo dopo ogni tuo goal …. ti ho sempre voluto bene…. ora ancora di più! A presto amico mio".

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