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Melissa Satta debutta a Sky, lo sfogo di Alessia Tarquinio: “Non è giornalista ma l’hanno scelta”

L’ex giornalista di Sky, Alessia Tarquinio, ha commentato in alcune stories su Instagram la scelta del network satellitare di affidare la conduzione del Club a Melissa Satta. Non è un attacco personale a chi, come la showgirl criticata dopo la prima puntata, ha avuto un percorso professionale diverso rispetto al mondo del giornalismo sportivo. E chiama in causa la discrezionalità del direttore o del responsabile della trasmissione: “Per loro evidentemente la sua figura era attinente e poteva portare qualità o qualsiasi altra caratteristica al programma”.
A cura di Maurizio De Santis
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Alessia Tarquinio non parla perché ha sassolini nella scarpa da togliere. Non muove critiche per rivalsa o risentimento. Non è invidiosa perché le mancano "certe qualità" ed è orgogliosa della propria professionalità perché – dice – "se mi chiedessero di fare un mestiere che non so fare, non accetterei". Non rivolge un attacco personale a Melissa Satta "né alle Melissa Satta" che hanno (o hanno avuto) un percorso professionale diverso rispetto al mondo del giornalismo sportivo, che sono cresciute in altri ambienti, con altri tempi e insegnamenti rispetto alle redazioni dei mezzi d'informazione.

Anzi, l'ex giornalista di Sky difende la showgirl/donna/madre dagli insulti e dai commenti – alcuni davvero molto sgradevoli – ricevuti dopo l'esordio a Sky Calcio Club. "Vi pregherei di smetterla, per un semplice motivo: lei non è una giornalista sportiva, nella vita ha scelto di fare un altro mestiere". Il debutto non è stato scintillante. È apparsa un po' impacciata nella gestione dell'evento e dell'esposizione dei contenuti (come in occasione del racconto sfalsato delle reti). Lei si è definita in "fase di rodaggio come la Juve". Ha ringraziato per "la pazienza e per l'aiuto" ricevuti, fatto professione di buona volontà quando ha promesso di fare del suo "meglio per essere all'altezza della trasmissione" e delle aspettative. Lo spunto essenziale per la riflessione, però, è un altro. Attraverso una serie di stories su Instagram Tarquinio piazza paletti per circoscrivere il recinto all'interno del quale sviluppa la sua versione ed evitare che le parole siano interpretate male.

Sia Tv, sia la ‘vecchia' carta stampata o sia il nuovo mondo del digitale la ricetta è sempre la stessa: passione, sacrificio, talento e voglia di imparare (sempre) sono alla base di tutto. Ammesso che le regole d'ingaggio siano queste e qui il commento si fa più articolato. Chiama in causa la discrezionalità del direttore o del responsabile della trasmissione: "Per loro evidentemente la sua figura era attinente e poteva portare qualità o qualsiasi altra caratteristica al programma".

Enuncia con chiarezza qual è il succo del ragionamento: "Mi fa riflettere da tempo quale tipo di considerazione ci sia della giornalista sportiva all’interno di una redazione e determinati programmi. Come se essere preparate, avere passione, talento e dedizione, non valga assolutamente niente e possa passare l’idea che questo è un lavoro che possano fare tutti".

La cosa peggiore? Almeno due. La prima fa riferimento alle solite risposte ricevute dai colleghi maschi: "Siete gelose, invidiose, ma cosa importa, guarda che gnocca, vorreste essere così…". La seconda, invece, è un invito alle colleghe donne a farsi sentire. A loro, quelle che "si sentono mortificate", rivolge un abbraccio e un incoraggiamento: "Confrontatevi con il vostro direttore e i capiredattori, che saranno tutti uomini. Affrontate il discorso per voi e per le generazione future. Ci sono un sacco di donne che vogliono fare questo mestiere e incontrano una serie di difficoltà".

latarqui_ s'è messa il cuore in pace. Come lei, sia pure con sfumature differenti e un addio molto amaro, anche altri professionisti hanno lasciato l'azienda (è il caso di Alessandro Alciato o Daniele Adani, via da Sky in questo periodo di rivoluzione sistemica). Ecco perché, oggi come allora, si sente libera, serena per tenere il dibattito nel giusto solco, senza alcun timore delle proprie opinioni. "Nella mia vita ho sempre parlato delle cose che non mi andavano bene e ho cercato il confronto – ha aggiunto Tarquinio -. Forse per questo non ho fatto questa grande carriera… e mi dispiace non aver visto tutto questo attivismo da parte delle mie colleghe, ma lo capisco perché non siamo tutte uguali". Almeno fino alla prossima puntata.

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