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Maxi Lopez: “Ero con Wanda Nara a Fontana di Trevi e arriva un poliziotto: Lotito vuole parlarti”

L’ex attaccante argentino, oggi 41enne, ha raccontano una delle più rocambolesche storie di mercato che lo ha riguardato direttamente. Tutto iniziò davanti alla Fontana di Trevi a Roma poi arrivò il colpo di scena.
A cura di Maurizio De Santis
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Maxi Lopez, la Lazio e il Catania. L'ex attaccante argentino, oggi 41enne, ha raccontato in un podcast cosa accadde 15 anni fa quando sbarcò nel calcio europeo e in Italia. Vi arrivò nel gennaio 2010 dopo aver chiuso l'esperienza in Russia ma prima di indossare la maglia degli etnei si trovò al centro di una curiosa trattativa di mercato che lo portò da Roma alla Sicilia in virtù di un'operazione amichevole tra il presidente dei biancocelesti, Claudio Lotito, e quello allora alla guida dei rossoblù, Antonino Pulvirenti.

Il viaggio a Roma e l'incontro col poliziotto a Fontana di Trevi

Tutto iniziò per caso, l'incipit è tanto suggestivo quanto romantico: una delle più rocambolesche storie di mercato iniziò davanti alla Fonta di Trevi a Roma, dove il calciatore si trovava in vacanza con la moglie dell'epoca, Wanda Nara, dalla quale ha successivamente divorziato. Lopez nemmeno immaginava quale disegno era stato immaginato per lui e che di lì a poco si sarebbe ritrovato in Serie A. A un certo punto viene avvicinato da un agente, la narrazione della vicenda durante il podcast El After parte da lì.

"Ero in vacanza con la mia famiglia a Roma – confessa Lopez -. Mi trovavo davanti alla Fontana di Trevi assieme a mia moglie e a nostro figlio che era nel passeggino. Wanda lanciò una monetina nella vasca come da tradizione e fummo avvicinati da un poliziotto. Mi disse: il presidente vuole vederti… il presidente della Lazio vuole vederti, devi venire con me adesso".

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Il colloquio con l'agente e l'incontro con Lotito

Quel modo così inusuale di essere contattato lo lasciò perplesso: doveva crederci? "Mi voltai verso mia moglie e le chiesi: cosa faccio, ci vado? Non sapevo nemmeno chi fosse questa persona e all'epoca non parlavo nemmeno l'italiano. Poi, rientrato in albergo, mi chiamò uno degli agenti con i quali lavoravo (ai tempi del Gremio, che lo aveva preso in prestito dal FK Mosca ndr). Mi spiegò tutto e io risposi che non c'erano problemi a fare l'incontro ma che sarei dovuto comunque prima tornare in Brasile per chiarire la mia posizione così da non andare più in prestito in Russia".

Come andò l'incontro con Lotito? Perfetto, limpido. "Mi disse: non firmerai per nessun altro club. Sei il prossimo attaccante della Lazio, sto anche iniziando a cercati casa… Lo informai della mia situazione". L'ex punta sudamericana sapeva benissimo che le cose non fossero andate per il verso giusto ad aspettarlo ci sarebbe stato il viaggio all'FK Mosca.

Il colpo di scena: come passò dalla Lazio al Catania in aeroporto

Poi arrivò il colpo di scena. Dopo aver chiuso ogni rapporto col Gremio, Maxi Lopez è pronto ad abbracciare la nuova avventura con la Lazio ma accadde qualcosa di strano. "Il presidente Lotito mi aveva detto che stringergli la mano era come firmare il contratto ma, una volta a Roma, attesi per quattro, cinque giorni che qualcuno si facesse vivo. Non ebbi contatti e dissi al mio agente: dobbiamo prendere una decisione, se la situazione non va avanti devo andare a fare il precampionato con il club russo".

Proprio quando stava per partire, l'argentino venne fermato in aeroporto da un uomo in uniforme. "Mi fu detto che non potevo imbarcarmi. E, mentre pensavo alla multa che avrei preso per non essere rientrato in Russia, venni condotto da un'altra parte. Incontrai una persona che mi disse: Verrai a giocare a Catania. Ma come, non dovevo firmare per la Lazio? Mi fu risposto: no, abbiamo già parlato con la Lazio e siamo d'accordo. La mia squadra ha bisogno di un attaccante e avrai tutto il minutaggio che desideri. Poi mi spiegò progetto e intenzioni".

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L'accordo tra Lotito e Pulvirenti: "Così inizia la mia storia in Sicilia"

Maxi Lopez si trovò di fronte a un bivio: accettare oppure dire e tornare in Russia. Scelse la prima opzione. "Mi prendono e mi portano fuori dall'aeroporto quando ero già praticamente in pista. Mi conducono in un altro aeroporto e da lì parto per la Sicilia, che no sapevo nemmeno dov'era… Arrivo e firmo con il Catania. Così inizia la mia storia in Sicilia, che sarebbe dovuta cominciare a Roma. Ma non se ne fece niente perché seppi solo dopo che il presidente della Lazio, Lotito, e quello del Catania, Pulvirenti, erano amici e si accordarono".

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