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Mauro Bressan: “Ero con Allegri in ritiro, mi portò a scommettere sui cavalli. Sapeva quelli buoni”

Bressan racconta il carattere e le passioni di Allegri con il quale ha condiviso lo spogliatoio del Cagliari prima che diventasse allenatore.
A cura di Marco Beltrami
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Tutto si aspettava Mauro Bressan meno che il suo ex compagno Massimiliano Allegri diventasse allenatore. L'ex centrocampista ha condiviso con l'attuale tecnico del Milan una parentesi a Cagliari. L'impatto del Max calciatore con lo spogliatoio della squadra sarda fu subito importante, a giudicare da Bressan, che ha raccontato anche un episodio relativo all'ippica, grande passione di quello che era il suo ex compagno di squadra.

Allegri raccontò a Bressan la storia del matrimonio saltato sull'altare

Intervenuto nel podcast Doppio Passo, Bressan ha raccontato dell'incontro con Allegri nella stagione 1995, subito reso speciale dalle prime parole del nuovo calciatore rossoblù: "Quell'anno ci siamo frequentati parecchio. Lui arrivò e la prima storia che ci raccontò fu quella che aveva lasciato la sua donna all’altare!". Gli chiesi cosa fosse successo: "Niente, non voglio più sposarmi". Ed è scappato!". Confermata dunque la storia molto particolare a tinte rosa di Allegri, che in realtà non è mai cambiato.

Quando Allegri portò Bressan a vedere i cavalli

Infatti anche all'epoca Allegri aveva una grande passione per i cavalli, un tormentone vero e proprio reso celebre da alcuni riferimenti ippici in conferenza da parte dell'allenatore durante la sua lunga esperienza alla Juventus. L'ex centrocampista provò a coinvolgere anche Bressan: "Il suo carattere è sempre stato quello, lo stesso che dimostra oggi. Quella personalità lì uno ce l’ha dentro. Mi ricordo un ritiro, eravamo in zona Pescia, credo, con il Cagliari, e lui mi fa: ‘Vieni con me'. Gli chiedo ‘Dove andiamo?' e andiamo al centro ippico. Mi fa: ‘Ho questi cavalli qua'".

Le scommesse sui cavalli

Allegri indicava a Bressan su quali cavalli puntare: "Mi ricordo ancora, super appassionato. Era la prima volta che entravo in un posto del genere, e lui: ‘Questo è buono, questo è buono' (ride, ndr). Già allora, pensa adesso. Credo che oggi abbia cavalli o addirittura una scuderia, non so, ma quella passione gli è rimasta. Fu il primo a portarmi in un centro ippico, alle scommesse dell’ippica, perché allora c’era solo l’ippica, niente altro. Me lo ricordo benissimo".

Certo che, guardandosi indietro, Bressan è stupito della carriera di Allegri da allenatore: "Allegri è stato una sorpresa per me. Anche quando l’ho rivisto dopo gliel’ho detto: non mi sarei mai aspettato che diventasse allenatore, proprio no. Poi, in campo, era un giocatore di classe, poca voglia di allenarsi, atipico, ma con grande talento. Tanti lo criticano, dicono che non si aggiorna, che gioca male, eccetera, ma lui è Allegri. Il suo calcio è un dogma, è il suo modo di vedere le cose. Lui dice sempre: ‘Se hai giocatori forti, vinci. Se hai giocatori scarsi, perdi. L’allenatore conta poco'. È un calcio semplice, il suo. Puoi dire tutto quello che vuoi, ma alla fine la palla deve entrare. Il suo obiettivo è solo uno: mettere i giocatori nelle migliori condizioni per rendere al massimo. Però lui non fa fumo, ecco".

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