Marotta svela cosa è successo dopo l’addio di Simone Inzaghi all’Inter: “Ho ricevuto migliaia di mail”

La fine del ciclo di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter ha lasciato uno strascico carico di emozioni e interrogativi. A raccontare cosa è successo dietro le quinte è stato Beppe Marotta, intervenuto dal Festival della Serie A in corso a Parma.
Dopo la sconfitta nella finale di Champions League contro il PSG, che ha chiuso nel modo più amaro una stagione intensa,l'addio del tecnico piacentino è arrivato come una doccia fredda: "Il calcio è un mondo dove tutto si brucia con velocità estrema, ma martedì noi abbiamo assistito ad una dichiarazione del nostro allenatore che è stato l'attore principale, il quale ci ha detto ‘Credo di ritenere finito il mio ciclo nell'Inter e preferisco fare una nuova esperienza'. […] Inzaghi ha preso questa decisione solo il lunedì successivo alla sconfitta col PSG".

Una decisione inattesa, arrivata senza alcun segnale nei giorni precedenti alla finale: "Molti sostengono che ce lo potessimo immaginare, ma non è così perché l'avvicinamento alla finale ci ha portato a non toccare questo argomento nella settimana precedente". A rendere ancora più movimentata la fase post-Inzaghi, ci ha pensato la reazione del mondo Inter: "In questi giorni sono stato bombardato da migliaia di mail dove mi suggerivano che allenatore prendere con profili diversi. Mi hanno scritto tutti, appassionati di calcio, giornalisti e direttori sportivi" ha infatti rivelato Beppe Marotta parlando di ciò che è successo subito dopo che l'Inter si è trovata improvvisamente senza allenatore.

Cristian Chivu sarà il nuovo allenatore nerazzurro: manca solo la risoluzione del contratto con il Parma, ma l'annuncio è atteso entro pochi giorni. "L'Inter è un grande club e ha l'obbligo di partecipare alle competizioni tentando di vincere, e per questo sono necessarie tante qualità. Qualità che abbiamo ritenuto ci fossero nel caso di Chivu […]. È il profilo adatto per gli obiettivi che ho elencato. Non è una forma di confusione, ma di coraggio, che è insito nei leader". L'ex difensore, oggi allenatore, guiderà l'Inter già dal Mondiale per Club in programma a metà giugno. La sua nomina rappresenta una scommessa ma anche una scelta identitaria, figlia di una visione chiara: "L'importante è che ci sia una società forte, una proprietà forte e un programma ben definito".

Sulla delusione per la finale persa, Marotta ha voluto comunque ribadire l'orgoglio per il cammino europeo: "Essere arrivati secondi non è un fallimento ma motivo d'orgoglio, perché essere arrivati in finale di Champions, che è la competizione più importante per club, è straordinario. Ed è ancora più straordinario averlo fatto per due volte in tre anni" ha difatti chiosato il presidente dell'Inter tornando dunque sulla cocente sconfitta contro il PSG a Monaco di Baviera.