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Marco Pantani, il commovente saluto del Cesena a 20 anni dalla morte: “Il vento non ti prenderà mai”

Straordinario gesto di affetto della Curva Mare del Cesena poco prima della partita contro l’Arezzo. I tifosi hanno alzato al cielo migliaia di cartoncini con la scritta “Marco Vive”, in ricordo di Pantani a 20 anni dalla sua scomparsa. Sulle note di “Romagna mia”, l’enorme striscione: “Corri ancora, adesso lo sento… il vento non ti prenderà mai”. La squadra è scesa in campo con una maglia speciale, in onore del Pirata.
A cura di Alessio Pediglieri
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Marco Pantani non si dimentica. A 20 anni dalla tragica, e ancora discussa, scomparsa del Pirata, tutti ricordano il campione di Cesena che regalò pagine memorabili per il ciclismo italiano e non solo. L'ultimo campionissimo in sella ad una bici, in grado di strappare emozioni che andavano al di là del semplice tifo, entrato nell'Olimpo degli sportivi di ogni tempo, coloro che resteranno per sempre impressi nella memoria e nelle storie da tramandare. Così, proprio in occasione del ricordo di Pantani, anche la Curva del Cesena non ha dimenticato regalando un commovente omaggio racchiuso in uno straordinario striscione, poco prima della gara di Serie C contro l'Arezzo che la squadra ha affrontato con una maglia dedicata.

Le note di "Romagna mia", epico valzer composto dal genio musicale di Raoul Casadei, sono risuonate all'interno dello storico impianto del Dino Manuzzi ad accompagnare ancora una volta l'entrata in campo del Cesena ma nella serata di martedì 13 febbraio hanno avuto vibrazioni ben più particolari, toccando e scuotendo le corde dei cuori di migliaia di appassionati, al di là di campanilismi e tifo. Perché Cesena ha voluto rappresentare e regalare a tutta Italia il ricordo più bello che l'ha legata e la legherà per sempre al "Pirata" Marco Pantani, nel giorno del ventennale della morte: "Corri ancora, adesso lo sento… il vento non ti prenderà mai". Queste le struggenti parole incise in un enorme striscione, seguite da un boato e dagli applausi, tra migliaia di cartoncini bianchi alzati al cielo con la scritta "Marco vive".

La Curva Mare per qualche istante si è fatta così veicolo del pensiero nazionalpopolare unito sentimentalmente e ideologicamente in un tutt'uno per celebrare ancora una volta Pantani e le sue gesta. Ultimo italiano a vincere contemporaneamente Giro d'Italia e Tour de France, ma non solo. Perché il "Pirata" non si riduceva solamente a segnare vittorie, era un campione e uno sportivo in grado di creare empatia con tutti, al di là dello sport praticato, al di là della semplice tappa vinta: è stato uno dei ciclisti, scalatori, più forti d'ogni tempo ed epoca, con le sue mitiche imprese e i suoi record che resistono ancor oggi, in un ciclismo votato alla tecnologia esasperata.

Il "Pantadattilo", come lo definì la penna di Gianni Mura, il 14 febbraio 2004, fu vittima di una morte che ancor oggi per molti grida vendetta e che dopo 20 anni ha visto l'apertura di tre inchieste per decifrarne contingenze e cause, per dare dignità ad un campione ed un uomo schiacciato dal destino. Da quel San Valentino in poi non è mancato momento in cui il mondo del ciclismo e non solo, ha ricordato con affetto sempre più crescente ogni ricorrenza che riguarda il "Pirata" e l'ultimo omaggio ricevuto dai tifosi del Cesena è stato l'ennesimo tributo per tenerne ancor più vivo un ricordo indelebile. Una coreografia che ha fatto da cornice alla decisione del club di ricordare ulteriormente Pantani, scendendo in campo con una maglia speciale, che portava un patch sulla manica, ora a disposizione di collezionisti e tifosi.

Il tutto per tenere vivo il ricordo di Marco Pantani, campionissimo che il destino si è trascinato via in un San Valentino di 20 anni fa. E che il destino ha voluto a suo modo ricordare vent'anni più tardi, facendo vincere il Cesena con un gol decisivo segnato proprio al 20′.

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