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Mandzukic e la Juventus, fine amara. Sarri: “Deciso da mesi, non lo vedo da settembre”

Mario Mandzukic è in Qatar, la prossima maglia che indosserà è quella dell’Al-Duhail. Quanto avrebbe fatto comodo un calciatore delle sue caratteristiche anche a Sarri? Difficile dirlo, la risposta del tecnico bianconero è laconica: “Non so che dire… lui e la società avevano preso una decisione mesi fa. Io non lo vedo da settembre”.
A cura di Maurizio De Santis
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Mario Mandzukic è in Qatar, la prossima maglia che indosserà è quella dell'Al-Duhail. L'attaccante croato è già nel Paese arabo, la trattativa è chiusa: visite mediche e firma in calce a un contratto di 18 mesi che lo poterà a guadagnare uno stipendio superiore rispetto all'ingaggio di Torino (più dei 7 milioni, bonus compresi, percepiti in bianconero). Alla Juventus andranno 5/6 milioni per la cessione e, al tempo stesso, si libererà di un contratto oneroso per le casse. L'ex Bayern Monaco ritroverà in squadra un vecchio compagno (Benatia, che si trasferì nel Golfo Persico un anno fa) e tornerà finalmente in campo a distanza di quasi un anno dall'ultima gara giocata (19 maggio dello scorso campionato, 1-1 contro l'Atalanta).

Quanto avrebbe fatto comodo un calciatore delle sue caratteristiche anche a Sarri? Molto, a giudicatore dal ruolo di equilibratore che Allegri gli aveva cucito addosso e che lui era riuscito a interpretare alla perfezione rendendo possibile la coesistenza con Cristiano Ronaldo e Higuain. Con Mandzukic in campo le cose sarebbero andate diversamente contro la Lazio? Difficile dirlo, la risposta del tecnico bianconero è laconica.

Non so che dire – ha ammesso Sarri nell'intervista a Radio Rai -. Mandzukic e la società avevano preso una decisione mesi fa. Io non lo vedo da settembre.

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Il ko nella finale di Supercoppa brucia ancora. La rete di Paulo Dybala aveva regalato l'illusione che, dopo l'iniziale vantaggio della Lazio, la Juventus avrebbe preso il sopravvento forte della qualità della sua rosa. Invece, il copione lo ha dettato la formazione di Inzaghi che ha prima disinnescato i rischi del tridente, poi ha colpito (e affondato) l'avversario nei momenti topici della gara. Due vittorie nel giro di quindici giorni (l'altra in campionato) e con identico risultato hanno fatto scattare un campanello d'allarme e, più ancora, rappresentano un boccone amaro da mandar giù. L'espressione di Cristiano Ronaldo e il gesto di stizza quando ha tolto la medaglia da "secondo" sono le ultime istantanee della grande delusione in casa bianconera.

Siamo rimasti in partita fino alla fine – ha aggiunto Sarri -. Ci sono mancate un po' di brillantezza fisica e mentale. E non c'entra niente il tridente, perché in realtà la gara l'abbiamo persa quando in campo non c'era più Speravamo di arrivare alla partita un po' meglio ma contro la Lazio è una partita difficilissima sempre anche se l'affronti al top della condizione.

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