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L’orgoglio di Buffon decisivo contro il Sassuolo: “Crediamoci fino all’ultimo secondo”

La Juventus passa contro il Sassuolo per i gol di Rabiot, Cristiano e Dybala ma costruisce la vittoria grazie anche alle parate decisive di Buffon, capace di parare sullo 0-0 un rigore a Berardi. Per ‘Superman’ potrebbe essere stata l’ultima apparizione del 1′, un saluto da protagonista che sta già facendo rimpiangere i tifosi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Forse è la partita d'addio, di certo è una delle gare più belle disputate dall'over 40enne Gigi Buffon che ha dato il saluto all'avventura bianconera nei giorni scorsi e – forse – al calcio. Quest'ultima ipotesi resta molto più remota visto che dopo il "tolgo il disturbo" ha anche aggiungo "cerco nuovi stimoli". Lontani da Torino e dalla Juventus i cui tifosi già lo hanno ringraziato via social e – in parte  – lo rimpiangono.

Contro il Sassuolo è stato tra i protagonisti in assoluto della serata vittoriosa 3-1 al Mapei Stadium di Reggio Emilia, con diversi interventi decisivi ma soprattutto con la parata sul rigore di Berardi: una intuizione e il tuffo a pugni chiusi per deviare la palla che ha permesso alla Juventus di crederci e di prendere poi il largo (si era sullo 0-0). Dunque, c'è ancora tempo per fare le valigie, anche se mancano solo due giornate e forse non sarà più titolare nella Juve di Pirlo.

Il turno infrasettimanale gli ha permesso di vestire ancora una volta il ruolo da titolare e da capitano bianconero. Poi, si vedrà. C'è chi pensa che possa accasarsi da qualche altra parte – come all'Atalanta, ipotesi intrigante anche in vista del cammino prossimo in Champions dei nerazzurri – e chi lo vede già dietro una scrivania o in altre vesti sempre nel mondo del calcio. Intanto lui pensa a giocare e a farlo al meglio con un obiettivo che rilancia anche via social: "Una prova d’orgoglio. Abbiamo l’obbligo di provarci fino all’ultimo secondo di questo campionato."

Dopotutto Buffon sa ritagliarsi gli spazi del campione e non passare mai inosservato. Il primo addio arrivò nel 2018: sembrava finita, pronto ad appendere i guanti al chiodo, poi il colpo di coda. Un anno al Psg e il ritorno alla Juventus per dare il proprio contributo senza disturbare il nuovo progetto sportivo, oggi naufragato tra le mani di Andrea Pirlo.

Finale incolore per cui si può togliere il famoso disturbo senza creare danni o malumori, approfittando di una situazione così maldestra da permettergli di farsi rimpiangere ancor prima di andarsene, con l'ennesima prestazione da applausi. Buffon si è preso così un'altra serata da protagonista, per il futuro si vedrà.

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