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L’Inter non sa più vincere negli scontri diretti: cinque sconfitte su sei e il tabù che fa paura

La sconfitta con il Liverpool riaccende le polemiche arbitrali, ma non cancella i limiti dell’Inter negli scontri diretti. Tra Serie A e Champions emerge un blocco mentale che rischia di pesare sull’intera stagione.
A cura di Vito Lamorte
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L’Inter esce da San Siro con rabbia e rimpianti dopo il rigore concesso al Liverpool nel finale, ma ridurre tutto all’episodio arbitrale sarebbe limitante. La squadra di Cristian Chivu, infatti, ha offerto una prestazione opaca ben prima della decisione del Var, confermando una tendenza ormai difficile da ignorare: contro le grandi, i nerazzurri faticano terribilmente.

La protesta furiosa all’arbitro Zwayer – con Lautaro inconsolabile e Kolarov ammonito – è comprensibile, ma non può nascondere una verità più scomoda: anche contro un Liverpool lontano dalla versione schiacciasassi della scorsa stagione, l’Inter non ha mai davvero preso il controllo della gara.

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Il rigore trasformato da Szoboszlai ha deciso il risultato, ma ha solo accentuato una sensazione già chiara: nei big match, i nerazzurri escono spesso a mani vuote. L'unico acuto è arrivato con la Roma. Stop.

Inter, allarme big match: cinque sconfitte in sei partite con le big

Il dato è allarmante: cinque sconfitte su sei negli scontri diretti stagionali, tra Serie A e Champions League. Un filotto che pesa, perché vincere contro le medio-piccole è necessario, ma non basta se l’obiettivo è alzare trofei. Nei momenti in cui il livello si alza, sembrano calare lucidità e ferocia, proprio quando servirebbero di più.

Un blocco mentale evidente, acuito anche dagli infortuni di Calhanoglu e Acerbi nei primi minuti, che hanno inevitabilmente condizionato l’assetto della squadra.

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Eppure, anche così, il Liverpool non ha dominato. Gli spazi e le occasioni per colpire c’erano, ma l’Inter non è riuscita a sfruttarli. Senza l’episodio del rigore, forse sarebbe arrivato il primo pareggio contro una big, ma il problema resta strutturale.

In Champions, dopo un avvio positivo contro avversari meno prestigiosi, sono arrivate le cadute contro Atletico Madrid e Liverpool. In campionato, stesso copione: Juve, Napoli e Milan hanno tutte battuto i nerazzurri. Solo con la Roma è arrivata una vittoria. Ora il calendario non concede tregua: all’orizzonte c’è il primo trofeo stagionale, con Napoli e Milan di nuovo sulla strada.

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Se l’Inter vuole cambiare la narrativa della sua stagione, dovrà spezzare questo tabù. Perché senza fare il salto negli scontri diretti, anche il percorso più solido rischia di restare incompiuto.

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