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Lazio in semifinale di Coppa Italia con Juve o Frosinone, Roma sconfitta su rigore assegnato col Var

Il derby della Capitale si decide dal dischetto grazie a una rete di Zaccagni, freddo dal dischetto per il penalty concesso dall’arbitro Orsato dopo la on-field-review. A qualificarsi è la squadra di Sarri che attende bianconeri oppure ciociari.
A cura di Maurizio De Santis
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La Lazio vince il derby di Coppa Italia contro la Roma e si qualifica per la semifinale, dove affronterà una tra Juventus o Frosinone in campo domani sera. A decidere l'incontro è stata una rete di Zaccagni, glaciale nel realizzare il tiro dagli undici metri concesso ai biancocelesti col Var. A nulla sono valse le sostituzioni effettuate da Mourinho, che ha aumentato il potenziale offensivo della squadra inserendo anche El Shaarawy e Belotti: tra le maglie dell'assetto di Sarri è stato quasi impossibile penetrare. Un solo tiro in porta in 90 minuti è davvero poco per spostare gli equilibri.

Brivido nel finale con Mandas (terzo portiere greco lanciato nella mischia per indisponibilità di Provedel), che devia alla meglio la conclusione del possibile pareggio del ‘gallo' e se la cava con destrezza sull'incursione di Pellegrini, e per la rovesciata di Lukaku a un passo dall'1-1. E poi clima da singolar tenzone e rovente quando Pedro, indiavolato, prende un rosso dopo le scintille con Mancini e in particolare con Paredes che, in quel frangente, gli mette una mano intorno al collo. Lo spagnolo salterà la prossima gara. Fuori anche Azmoun per un colpo sul collo a Rovella nel mischione che s'accende nel lungo recupero.

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A prevalere nel primo tempo è stata anzitutto la paura di compromettere tutto, la voglia di non scoprirsi, la necessità di dosare bene le energie fisiche e mentali da spendere nel corso di un match durissimo come sempre. Lazio e Roma si sono studiate, annusate, sono state protagoniste di schermaglie ma senza affondare mai per davvero il colpo. Ai punti – ma quelli contano poco nel calcio – avrebbe meritato qualcosa in più la squadra di Sarri (priva di pedine fondamentali come Luis Alberto e Ciro Immobile, capaci di accendere la luce) ma ‘equilibrio' è la parola che scandisce bene cosa è successo in quella porzione di incontro dove ha prevalso il tatticismo.

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Solo un episodio poteva sbloccare la sfida. Ci ha provato Vecino di testa, ma è stata provvidenziale la deviazione di Rui Patricio. Nulla ha potuto invece in occasione dell'azione successiva. La sensazione s'è materializzata quando, in virtù di una segnalazione del Var, l'arbitro Orsato è andato alla on-field-review e ha assegnato un calcio di rigore ai biancocelesti: sugli svliluppi di un calcio d'angolo la palla carambola al centro dell'area romanista, all'altezza del dischetto Castellanos anticipa Huijsen, che lo colpisce da dietro sul piede. Per il direttore di gara quella scarpata è da sanzione con un tiro dal dischetto. È Zaccagni che s'incarica della battuta, trasforma il penalty con freddezza trasformando in una polveriera la parte laziale dell'Olimpico.

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