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L’Avellino torna in Serie B, il capolavoro di Biancolino: dal campo alla panchina, il Pitone scrive la storia

L’Avellino torna in Serie B dopo 7 anni e festeggia grazie alla vittoria per 2-1 sul Sorrento: la promozione dei Lupi è il capolavoro di Raffaele Biancolino, trascinatore del popolo irpino prima in campo e oggi in panchina.
A cura di Vito Lamorte
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L'Avellino torna in Serie B dopo 7 anni e festeggia grazie alla vittoria per 2-1 sul Sorrento: la promozione dei Lupi è il capolavoro di Raffaele Biancolino, trascinatore del popolo irpino prima in campo e oggi in panchina. L'uomo della provvidenza è il Pitone, che in campo segnava caterve di gol e da allenatore è stato capace di piazzare subito il colpaccio alla prima esperienza con una prima squadra.

Arrivato da traghettatore, Biancolino ha convinto Giovanni D'Agostino e Mario Aiello a puntare su di lui come guida per una squadra forte che aveva perso la strada e con un grande lavoro, di bastone e carota, ha forgiato un gruppo di enorme valore che è cresciuto con il passare delle partite. Il mercato invernale, poi, ha fatto il resto.

Per il Pitone si tratta della quinta promozione in Serie B con l'Avellino: dopo le quattro da calciatore è arrivata quella da allenatore. E se dovessimo considerare anche quella dalla Primavera 3, sarebbero sei. Una storia incredibile.

Biancolino scrive la storia dell'Avellino, dal campo alla panchina

Raffaele Biancolino è il secondo marcatore della storia dell'Avellino con 56 gol all’attivo in 133 partite (compresi i play-off) ed è sempre stato protagonista nelle ultime promozioni dei Lupi. Nel 2003 era in campo nella gara decisiva contro il Crotone e nella finale playoff del 2005 segnò la rete che aprì la vittoria degli irpini sul Napoli di De Laurentiis.

Infine, nel 2007, segnò il gol del 2-0 nei tempi supplementari nella finalissima contro il Foggia.

I numeri del Pitone Biancolino alla guida dell'Avellino

Da quando Raffaele Biancolino è alla guida dell'Avellino sono arrivate 22 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte (una in Coppa), con un bottino di 69 punti in 28 gare di campionato: questo ritmo non poteva che portare alla vittoria del campionato nonostante i Lupi abbiano dovuto fare i conti con un avversario ostico e ben organizzato come l'Audace Cerignola.

I Lupi hanno conquistato il maggior numero di vittorie consecutive nella sua storia tra i professionisti: dieci. Dopo aver eguagliato lo score di otto successi di fila fatto registrare nella stagione 1972/1973 in Serie C con Tony Gimmarinaro in panchina (otto), Biancolino si è preso la palma di allenatore in grado di vincere più partite in successione sulla panchina dei lupi. Anche lui in Serie C e anche lui, come il suo predecessore, sta per portare gli irpini in Serie B.

Biancolino e la squadra fanno festa sotto la curva. (dal profilo Facebook dell'US Avellino)
Biancolino e la squadra fanno festa sotto la curva. (dal profilo Facebook dell'US Avellino)

Quanto accaduto nel 2018, con la mancata iscrizione e la ripartenza dalla Serie D, è solo un ricordo in questo momento di festa ma la sofferenza è stata enorme per un popolo che ha conosciuto da sempre palcoscenici importanti e non riusciva più ad riemergere dall'inferno della Serie C.

Biancolino: "Vedere felice questa gente per me è la cosa più bella"

In conferenza stampa lo stesso Raffaele Biancolino dopo la partita vinta con il Monopoli ha detto: "Io nella vita devo vincere. L'ho fatto qui, per quattro volte da giocatore, e ho fatto una promessa, anche a mio padre, come l'ho fatta a mia moglie e ai miei figli. Manca ancora qualcosina, per vedere felice questa gente. Per me è la cosa più bella".

Oggi l'Avellino, e il suo popolo, può tornare a gioire per il ritorno in Serie B e può farlo grazie ad uno degli uomini più importanti della sua storia calcistica moderna. Difficile trovare una storia simile nel calcio di oggi, a tutti i livelli: un legame che ha rischiato di rompersi più di una volta volta nel corso degli anni ma quando c'è questo tipo sentimento si va sopra ogni cosa. Il Pitone è tornato e ha lasciato il segno, dal campo alla panchina non è cambiato nulla. E l'Avellino può festeggiare.

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