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L’arbitro di Real Madrid-Pachuca fa il segno della X, è la nuova regola del calcio: cosa è successo

Il gesto dell’arbitro che incrocia le braccia attiva il protocollo anti-razzismo FIFA: è scattato dopo la lite tra Rudiger e Cabral, tra accuse di insulti e indagini post-partita. Cosa succede ora.
A cura di Marco Beltrami
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Roman Abatti Abel, ovvero l'arbitro brasiliano della partita vinta dal Real Madrid 3-1 contro il Pachuca, nel finale ha dovuto fare gli straordinari. Dopo aver fermato il gioco, ha incrociato le braccia formando una sorta di X: un gesto che rientra in una casistica speciale, quella che attiva il protocollo anti-razzismo. In campo, infatti, si è scatenato un parapiglia dopo una lite con accuse pesantissime tra Rudiger e Cabral.

Cosa è successo tra Rudiger e Cabral in Real Madrid-Pachuca

Durante il recupero, nel corso di una concitata discussione, il difensore tedesco, visibilmente infuriato, si è avvicinato a Ramon Abatti Abel per segnalare il comportamento scorretto dell'avversario. Rudiger, secondo le ricostruzioni, ha accusato Cabral di insulti razzisti, nello specifico "ne… di me..a". Il giocatore del Pachuca, dal canto suo, nel post-partita ha negato tutto dichiarando: "C’è stata una colluttazione, ho ricevuto un calcio, lui ha detto che l’avevo colpito con la mano, abbiamo discusso. Ma niente di più. L’arbitro ha fatto il gesto per il razzismo, ma io continuavo a ripetergli la stessa cosa: ‘codardo di me..a’".

Possibile episodio di razzismo al Mondiale per Club

Se Xabi Alonso, allenatore del Real Madrid, ha espresso sostegno a Rudiger dicendo di credere alle sue parole, Cabral ha rincarato la dose: "Mi diceva ‘ci vediamo fuori’, faceva segni di rissa. Anch’io ero arrabbiato; abbiamo litigato nel tunnel, ma non siamo andati oltre. I miei compagni e i suoi erano proprio accanto a me. Ho ripetuto la stessa cosa più e più volte".

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L'arbitro incrocia le braccia, cosa vuol dire questo gesto

Il gesto dell’arbitro che incrocia le braccia all’altezza della testa è un segnale ufficiale introdotto dalla FIFA per indicare l’attivazione del protocollo anti-discriminazione durante le partite. Dovremo abituarci a vedere questo gesto in caso di interruzione del gioco a seguito di insulti razzisti, cori discriminatori o comportamenti offensivi di natura etnica, religiosa o sessuale.

Il protocollo anti-razzismo

In questo modo viene richiamata l’attenzione sia in campo che fuori: giocatori, panchine e pubblico vengono informati dell’attivazione di un protocollo articolato in tre fasi. La prima prevede lo stop immediato del gioco, con un annuncio ufficiale allo stadio; la seconda, l’eventuale sospensione temporanea con le squadre mandate negli spogliatoi; infine, in caso di recidiva, l’interruzione definitiva dell’incontro.

Nel caso specifico, Ramon Abatti Abel ha effettuato il gesto anti-razzismo per segnalare che la questione sarà oggetto di ulteriori accertamenti post-partita, attivando così la prima fase del protocollo.

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