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Lamine Yamal non firmerà più autografi sulle maglie dei tifosi: ha ricevuto un’offerta irrinunciabile

Lamine Yamal non firmerà più autografi sulle maglie dei tifosi del Barcellona: ha ricevuto un’offerta irrinunciabile da una società specializzata nella vendita di merchandising sportivo.
A cura di Vito Lamorte
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Lamine Yamal non firmerà più autografi sulle maglie dei tifosi del Barcellona alla Ciutat Esportiva. Il talento di Rocafonda, appena sedicenne, è ormai diventato un fenomeno globale: uno di quei volti che superano il confine del campo e finiscono per trasformarsi in un marchio.

Dietro la scelta, apparentemente bizzarra, di smettere di firmare autografi c’è una ragione molto semplice: la sua firma, oggi, vale oro. Secondo quanto trapela dall’ambiente blaugrana, il giocatore avrebbe ricevuto una proposta da una società specializzata nella vendita di merchandising sportivo autografato.

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L’accordo — ancora in fase di definizione — prevedrebbe la commercializzazione di prodotti firmati da Lamine, dalle maglie agli scarpini, fino ad articoli esclusivi da collezione. Per questo motivo, chi cura i suoi contratti pubblicitari gli ha chiesto di limitare le firme spontanee con i tifosi, così da preservarne il valore. A riportare la notizia è il Mundo Deportivo, che non specifica la cifra precisa ma parla di offerta irrinunciabile.

Lamine Yamal non firmerà più autografi: ha ricevuto un'offerta irrinunciabile

Con i fan continuerà a scattare foto e sorridere, ma niente più autografi improvvisati fuori dal centro sportivo. Una decisione che lo stesso Lamine ha comunicato con naturalezza, trovando comprensione anche da parte del Barcellona. Il club, anzi, starebbe già lavorando per assicurarsi un numero di autografi ufficiali utili ai propri eventi e partner commerciali.

Il modello è quello delle grandi star americane: meno firme in circolazione, maggiore il loro valore. LeBron James, citano in società, è l’esempio più lampante. E il Barça, consapevole della dimensione mondiale del proprio talento, non ha opposto resistenza.

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Perché Lamine Yamal non è solo un giocatore. È già un marchio che parla il linguaggio globale di Adidas, Beats, Powerade, Oppo, Konami e persino Nesquik. È ambasciatore dell’UNICEF, simbolo di un calcio giovane, gentile e planetario. E, in un’epoca in cui ogni cosa può diventare business, anche un autografo smette di essere un semplice gesto e diventa strategia.

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