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L’altro tradimento di Calhanoglu, tra certificati medici e numero di telefono cambiato

Il trasferimento a parametro zero di Hakan Calhanoglu all’Inter è stato vissuto come un tradimento dai tifosi del Milan. Il turco non è nuovo a trasferimenti controversi. Nel 2014, è passato dall’Amburgo al Bayer Leverkusen. Dopo aver rinnovato il suo contratto, ha dichiarato pubblicamente di voler andare via. Non si è presentato al ritiro inviando alla società un certificato medico che attestava la necessità di quattro settimane di riposo per problemi di salute mentale e si è reso irreperibile, finché non si è concretizzato il trasferimento alle Aspirine.
A cura di Valerio Albertini
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Hakan Calhanoglu ha fatto arrabbiare i tifosi del Milan. Il trequartista turco si è trasferito a parametro zero, creando un danno economico non indifferente al club nel quale si è affermato in Serie A, ma soprattutto ha scelto di continuare la sua carriera all'Inter, cambiando squadra ma non città. È normale, dunque, che i tifosi rossoneri si siano sentiti traditi dalla decisione di quello che, nelle ultime quattro stagioni, è stato il loro numero 10, coccolato e difeso anche quando le sue prestazioni non sono state all'altezza sia delle due cifre che portava dietro le spalle sia dei 22 milioni di euro spesi dalla dirigenza del Diavolo per portarlo in Italia. Ieri, il tradimento si è consumato in due ore, tanto è passato tra il post di commiato al Milan e quello da nuovo giocatore dell'Inter.

Calhanoglu, però, non è nuovo a scelte divisive, che hanno attirato su di sé le ire dei suoi tifosi. È un calciatore ambizioso, pronto a non farsi scrupoli di alcun tipo se intravede la possibilità di fare un passo in avanti nella propria carriera o dal punto di vista dello stipendio. Durante i suoi anni in Germania, era già accaduta una vicenda simile a quella che ha caratterizzato gli ultimi giorni, anche se non c'era di mezzo un derby, ma azioni che hanno fatto discutere moltissimo tutti i tifosi tedeschi, non solo quelli delle squadre interessate. Il fatto risale all'estate del 2014, quando il turco si trasferisce dall'Amburgo al Bayer Leverkusen.

Dal rinnovo ai primi segnali della volontà di andare via

Il club del Volksparkstadion lo ha acquistato l'anno precedente dal Karlsruher, squadra nella quale si è messo in mostra nella terza serie tedesca, segnando 17 gol. Calhanoglu diventa subito un giocatore chiave per l'Amburgo e, a 20 anni, disputa una grande stagione, la sua prima in Bundesliga, culminata con la salvezza raggiunta al termine di un play-out tesissimo contro il Greuther Furth. Inizialmente, il turco sembra dichiarare amore nei confronti del club nel quale si è affermato in Germania e decide di rinnovare il contratto fino al 2018: "Ho sempre detto che mi sento a casa ad Amburgo. Volevo anche inviare un segnale positivo durante la nostra situazione attuale".

Ad Amburgo sono sicuri, sarà lui a raccogliere la pesante eredità di Rafael van der Vaart e trascinerà la squadra fuori dalla lotta per la salvezza, obiettivo per cui è costretta a lottare da diversi anni e che contraddistingue anche la stagione 2013-2014. In realtà, Calhanoglu ha altri piani.

Già prima della gara decisiva contro il Greuther Furth, vitale per rimanere in Bundesliga, il suo agente Bektas Demirtas lancia un messaggio al Bayer Leverkusen, squadra che sembra essere in procinto di fare un'offerta per il suo assistito: "Se dovesse restare in Germania, allora il Leverkusen avrebbe le carte migliori. È un club che gioca nelle coppe europee, che lo vuole ed è disposto a pagare un prezzo adeguato". Il trequartista prova a spegnere l'incendio provocato dalle parole del suo procuratore con un tweet: "Darò il massimo per le due partite più importanti nella storia del club". Ed effettivamente dice la verità. L'Amburgo vince lo spareggio e resta in Bundesliga.

Calhanoglu vuole lasciare Amburgo e i tifosi non la prendono bene

All'indomani dell'ultima partita della stagione, però, Calhanoglu esce allo scoperto:

Voglio assolutamente lasciare Amburgo, se andassi al Bayer Leverkusen avrei delle prospettive allettanti per la prossima stagione. Voglio semplicemente provare ad arrivare al livello di Cristiano Ronaldo o Lionel Messi, voglio essere una superstar di cui tutti parlano. Sono arrivato qui con grandi speranze, ma le ho perse.

Lo stesso centrocampista turco prova a spiegare le sue ragioni anche ai tifosi del club, attraverso un post sui social:

L'Amburgo sarà in Bundesliga anche nella prossima stagione e io ho contribuito alla salvezza con 11 gol. Ora i club della Champions League mi vogliono e per me questo è un grande onore. Il mio obiettivo è giocare a Euro 2016 con la Turchia e voglio accumulare esperienza internazionale il più rapidamente possibile, per favore abbiate un po' di comprensione per le mie grandi ambizioni.

I tifosi, pur riconoscendo l'importanza del turco per la salvezza del club, non la prendono affatto bene e sotto il post sono numerosi i commenti che lo definiscono un mercenario o un traditore.

L'addio tra certificati medici e numeri di telefono cambiati

Da quel momento, inizia un braccio di ferro che andrà avanti fino al 4 luglio, con la cessione di Calhanoglu al Bayer Leverkusen per 14,5 milioni di euro. Il 18 giugno l'Amburgo si raduna per preparare la nuova stagione, ma il turco non c'è. Un medico gli ha fornito un permesso per non allenarsi per le successive quattro settimane, a causa del suo stato psicologico, compromesso dagli attacchi ricevuti sui social. Non solo, cambia anche numero di telefono e si rende irreperibile. La dirigenza dell'Amburgo non riesce a raggiungerlo telefonicamente ed è costretta a fare i conti con quello che è a tutti gli effetti un ammutinamento. Alla fine, la società si vede costretta a cederlo e, con suo grande stupore, vede Calhanoglu allenarsi fin da subito con il suo nuovo club, nonostante non fossero passate le quattro settimane di permesso richieste per migliorare la propria salute mentale.

Il turco finisce ancor di più nel mirino dei tifosi dell'Amburgo, ma moltissimi appassionati tedeschi smettono di apprezzarlo, non perdonandogli il modo in cui ha lasciato il club che l'ha lanciato in Bundesliga. Negli ultimi giorni, sette anni dopo questa vicenda, è stato protagonista di un'altra pagina controversa di mercato, passando dal Milan all'Inter a parametro zero, mettendo davanti l'offerta nerazzurra, di un milione all'anno più alta rispetto a quella rossonera, alla riconoscenza nei confronti della società nella quale si è consacrato in Serie A.

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