L’allenatore mostra all’arbitro il cartellino verde e ferma la partita: cos’è e come funziona

I Mondiali Under 20 in Cile sono appena iniziati ma hanno già scritto la storia del calcio: durante la partita tra Corea del Sud e Ucraina ha fatto il suo debutto il cartellino verde, un nuovo strumento messo a disposizione degli allenatori per cercare di ridurre al minimo le polemiche arbitrali e gli errori in campo. È una richiesta di rettifica che proviene dalle panchine quando c'è un'azione dubbia che potrebbe cambiare il corso delle cose.
Il CT sudcoreano Lee Chang-won è stato il primo a utilizzarlo, chiedendo all'arbitro Keylor Herrera di rivedere al VAR l'ultima azione che avrebbe potuto portare a un rigore per la sua nazionale. Il fischietto si è recato al monitor ma poi ha deciso di confermare la sua prima decisione e di lasciar continuare la partita senza modifiche.
Cos'è il cartellino verde utilizzato dal CT della Corea
Durante la partita l'allenatore sudcoreano si è alzato dal posto in panchina e ha sventolato un particolare cartellino chiamato cartellino verde, una delle grandi novità dei Mondiali Under 20 che sono appena cominciati in Cile. Il quarto uomo lo ha ritirato e l'arbitro ha fermato il gioco per ricontrollare l'azione al monitor: la panchina della Corea del Sud chiedeva un rigore per un fallo in area, ma alla fine il direttore di gara ha lasciato correre, non reputando grave l'infrazione.
Con il nuovo cartellino verde gli allenatori possono chiedere una revisione al VAR per due volte nel corso della partita: basterà mostrarlo all'arbitro e può essere sventolato per chiedere una rettifica su gol, rigori, cartellini rossi diretti e per correggere ammonizioni ed espulsioni date al giocatore sbagliato. Ma non è l'unica novità introdotta ai Mondiali che stano sperimentando diverse tecnologie da adottare anche negli stadi che non posseggono tutte le attrezzature all'avanguardia.

Il cartellino verde si lega al sistema del Football Video Support (FVS). In parole semplici è una versione più leggera del VAR ed è stato creato per essere utilizzato nelle competizioni che si giocano in impianti con poche telecamere sul campo o che hanno risorse limitate (come nel caso delle competizioni giovanili). Serve a implementare la tecnologia in posti dove ancora non c'è e ad aiutare l'arbitro a esaminare errori chiari ed evidenti con un protocollo simile a quello del VAR.