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L’audio del VAR su Spinazzola in Lecce-Napoli: perché anche col braccio non sarebbe mai stato rigore

Il dialogo tra l’arbitro Massa e il VAR sul tocco in area di Spinazzola durante Lecce-Napoli: “Dalle immagini si conferma che il pallone colpisce prima il petto e poi, eventualmente, il braccio”
A cura di Ada Cotugno
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Il Napoli ha mantenuto il primo posto in classifica con la vittoria in casa del Lecce ma a far discutere c'è stato il presunto tocco di braccio in area di Leonardo Spinazzola nel primo tempo, l'episodio da moviola più chiacchierato di tutta la partita. In tanti hanno invocato un rigore per i salentini, ma l'arbitro Massa ha fatto continuare l'azione con il benestare anche del VAR Mariani che non lo ha chiamato per rivedere tutto al monitor. La mancata sanzione ha acceso gli animi ma il giorno dopo la polemica è stata spiegata dal punto di vista degli arbitri.

Su DAZN durante la finestra dedicata a Open VAR Dino Tommasi, componente della Commissione Arbitri Nazionale, ha mostrato il dialogo tra arbitro e VAR sul presunto tocco di braccio dell'esterno azzurro spiegando la dinamica e anche la mancata sanzione, frutto di un'interpretazione giusta da parte di Massa: anche se avesse toccato con il braccio non sarebbe mai stato assegnato il calcio di rigore.

La spiegazione sul presunto tocco di braccio di Spinazzola

La moviola ha chiarito che non si tratta di un tocco di braccio ma di petto o di fianco. Nel video mostrato su DAZN si sente l'audio del VAR che ha controllato tutta l'azione: "Attaccante, traversa possibile mano. C'è il petto, forse non la prende neanche. Comunque è fianco in dinamica. Check completato, va con il petto". Dunque è stata giudicata giusta l'interpretazione di Massa che in campo aveva intuito il tocco del pallone con il fianco da parte di Spinazzola che dunque non poteva essere sanzionato.

In studio poi Dino Tommasi ha spiegato perché l'arbitro ha lasciato correre l'azione senza assegnare il rigore: "Già dal campo Massa ha gestito bene la situazione, avendo subito l'impressione che il tocco fosse sul petto. Ottimo anche il lavoro del VAR Mariani e dell’AVAR Marini: dalle immagini si conferma che il pallone colpisce prima il petto e poi, eventualmente, il braccio". In più, anche se l'esterno avesse toccato non il braccio non ci sarebbe comunque stata una sanzione: "Anche se ci fosse stato un contatto con il braccio, non sarebbe mai stato punibile, perché si tratta di un braccio in posizione di chiusura, senza alcun movimento verso il pallone".

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