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La reazione rabbiosa di Vogliacco contro l’arbitro al Var in Genoa-Frosinone: lo placano i compagni

L’episodio accade in pieno recupero quando l’arbitro Sacchi assegna un calcio di rigore ai ciociari per un presunto fallo di Thorsby. Il calciatore del Grifone ha uno scatto di nervi, la revisione del direttore di gara gli farà passare la rabbia.
A cura di Maurizio De Santis
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Genoa e Frosinone sono ferme sul pareggio (1-1), manca pochissimo alla fine della partita e nei minuti di recupero succede di tutto. L'arbitro, Luca Sacchi, gela il Grifone e i suoi tifosi assegnando un calcio di rigore ai ciociari per un presunto fallo di mani commesso da Thorsby. È convinto che il calciatore dei liguri, saltato assieme all'avversario in area di rigore per contendergli la palla, abbia toccato la sfera con un arto e indica il dischetto. Intorno a lui si forma un capannello di giocatori rossoblù, a cominciare proprio dal centrocampista norvegese che protesta e di discolpa: non capisce perché il direttore di gara abbia punito il suo intervento e fa segno che ha colpito la sfera con la testa.

Sacchi, però, sembra irremovibile e attende il conforto dalla sala Var. Il check è in corso, lui ha preso la decisione ma i colleghi in cabina di regia stanno rivedendo lo sviluppo dell'azione perché c'è qualcosa che non convince. Il replay mandato in onda in diretta su Dazn chiarisce subito che non c'è stata alcuna infrazione: sulla sponda di Mazzitelli la palla è carambolata sul capo di Thorsby e non sul braccio né sulla mano. Con ogni probabilità, ingannato dalla postura e dal movimento del corpo (il norvegese stacca e ha il braccio sinistro alzato), il direttore di gara valuta la deviazione come provocata da un rimbalzo illecito.

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In auricolare gli viene segnalato che è meglio andare alla on-field-review per verificare cosa è accaduto in quell'episodio specifico. In quel momento Vogliacco è alle spalle di Sacchi, a qualche metro di distanza dal fischietto che si sta avviando verso la postazione a bordo campo. Con l'adrenalina in circolo e il rischio di subire la beffa di un penalty a tempo praticamente scaduto il giocatore si lascia trascinare e ha uno scatto di nervi.

Le immagini in diretta ne mostrano la reazione rabbiosa: digrigna i denti, ha la mascella serrata, stringe il pugno e lo solleva, lo sguardo è torvo e minaccioso, alza il braccio mimando un cazzotto e poi lo stende… come se stesse per colpirlo (solo metaforicamente). O in realtà sta manifestando soddisfazione in maniera molto colorita. Il direttore di gara non può accorgersene, i compagni di squadra invece vedono tutto e invitano Vogliacco a darsi una calmata per non incorrere i guai peggiori.

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Poco dopo potrà rasserenarsi e stare senza pensieri. La verifica al Var porterà Sacchi a ravvedersi rispetto alla decisione iniziale: gli vengono mostrate le differenti immagini dell'azione e si accorge che non c'è alcun fallo da sanzionare con un rigore. Thorsby ha ragione: la palla è rimbalzata sulla testa. Sacchi si scusa e annulla il penalty. Con buona pace anche di Vogliacco.

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