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La mamma di Grealish gli fa sempre la stessa domanda: lui soffre e non sa rispondere

Jack Grealish ha raccontato come sua madre gli chieda sempre il perché venga fischiato ovunque vada a giocare in trasferta: “Ci penso sempre anch’io, non so perché succeda”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Appena rientrato nel Manchester City dopo un'assenza di un mese per un infortunio all'inguine, Jack Grealish non è riuscito – nella mezzora giocata nel big match contro l'Arsenal, quando è stato messo in campo  al posto di Kovacic – a far schiodare il punteggio dallo 0-0 con cui si è conclusa la partita, un risultato che fa il gioco del Liverpool capolista con due punti sui Gunners e tre sul City. Oltre che essere imprescindibile per Guardiola, il 28enne fantasista della nazionale inglese è un idolo dei propri tifosi, mentre è odiato in maniera viscerale da quelli avversari. I fischi copiosi che beccano Grealish ovunque giochi in trasferta fanno soffrire non solo lui, ma anche sua mamma, che gliene chiede sempre conto.

"Ci penso sempre. Mi chiedo sempre ‘perché mi fischiano?', e anche mia mamma me lo chiede sempre – ha detto Grealish in un'intervista al sito del club – Ma in realtà non so perché succeda. In ogni singolo campo in trasferta in cui vado adesso, vengo fischiato e non sono del tutto sicuro del perché. Devo solo provare a prenderlo come una cosa positiva o un complimento…". Fischi di timore, insomma, più che di odio puro. Del resto, per zittirli basta che Jack mostri la sua bacheca da quando nel 2021 si è trasferito al City dall'Aston Villa: brillano sei trofei, tra cui quelli del clamoroso Triplete della scorsa stagione.

Jack Grealish con la sorella minore Hollie
Jack Grealish con la sorella minore Hollie

Tra coloro cui invece Grealish piace da morire non può non esserci sua sorella minore Hollie, nata con paralisi cerebrale. Alla domanda se sia il modello di Hollie, Jack ha risposto: "Penso che probabilmente lo sono. La amo da morire e siamo così fortunati ad averla, perché quando è nata ci hanno detto che non sarebbe stata in grado di fare molte cose come parlare e camminare, ma per fortuna ora può fare tutto questo".

Il centrocampista ha spiegato poi come proprio per questo sia sempre stato circondato da persone con disabilità: "Penso che sia un po' più facile per me, perché sono sempre stato vicino a mia sorella che è gravemente disabile. Sarà perché i suoi amici che vengono spesso da queste parti sono anche loro disabili, non lo so, ma sono sempre stato abituato a stare con persone con disabilità. I bambini disabili sono molto meno fortunati della maggior parte delle persone e possono vivere vite difficili, quindi penso che sia importante mostrare loro tanto amore e trattarli davvero bene".

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