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La maledizione del guanto bianco: l’eroe del Portogallo non riesce più a trovare squadra

Nel 2016 Eder segnò il gol che regalò il trofeo degli Europei ai lusitani. Da allora il Portogallo s’è sgretolato e lui è svanito nel nulla, quella prodezza da eroe s’è trasformata nel suo incubo peggiore.
A cura di Maurizio De Santis
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Eder porta in campo il trofeo degli Europei vinto dall'Italia nel 2021. Decisivo per il Portogallo nel 2016, dopo quel gol è scomparso.
Eder porta in campo il trofeo degli Europei vinto dall'Italia nel 2021. Decisivo per il Portogallo nel 2016, dopo quel gol è scomparso.

Il punto più alto della carriera di Ederzito António Macedo Lopes, meglio conosciuto come Eder, s'è trasformato nel suo incubo peggiore. Agli Europei 2016 era il vice di Cristiano Ronaldo, passò alla storia per il gol decisivo nella finale contro la Francia e per la sua esultanza singolare esibendo un guanto bianco.

Lo teneva nascosto nei calzettoni e dietro quel gesto c'era una scelta precisa: faceva riferimento all'espressione portoghese ‘bofetada de luva branca' (qualcosa di molto simile a togliersi gli schiaffi da faccia), era il suo modo di replicare alle critiche che riceveva.

Eder spuntò fuori dal nulla, dopo aver disputato appena 13 minuti in due partite e altrettanti gli bastarono per vestire i panni dell'eroe che non ti aspetti. Dal nulla è stato inghiottito. Oggi ha 35 anni ed è ancora disoccupato: salvo una breve parentesi con i sauditi dell'Al-Raed, di lui non si ha più traccia. L'ultima volta sotto i riflettori risale all'estate di un anno fa: fu lui a portare in campo il trofeo che la Nazionale di Roberto Mancini avrebbe sollevato a Wembley, lo posò e poi tornò nell'ombra. Chi si ricordava ancora di lui?

La gioia dell'attaccante dopo la premiazione di Euro 2016.
La gioia dell'attaccante dopo la premiazione di Euro 2016.

La sua figura è l'icona perfetta della fine di un ciclo per la selezione lusitana: dopo quell'exploit superò d'un soffio il girone di qualificazione ai Mondiali 2018 e si fermò agli ottavi contro l'Uruguay. Stesso copione agli Europei 2021: venne ripescato tra le migliori terze e poi si schiantò contro il Belgio nel primo match a eliminazione diretta. In Qatar ha fatto naufragio contro il Marocco, lasciando il veleno in fondo alla Coppa per il caso CR7.

L'esultanza iconica dell'ex punta del Lille dopo il gol realizzato ai francesi.
L'esultanza iconica dell'ex punta del Lille dopo il gol realizzato ai francesi.

Il Portogallo s'è sgretolato, Eder è svanito. È sembrata quasi una maledizione. Quell'avventura non fu abbastanza propizia da cambiare il corso delle cose al Lille e poco alla volta si ecclissò. Doveva essere il trampolino di lancio della carriera ma finì male.

Il pubblico francese lo mise nel mirino: era fischiato, beccato, insultato perché non avevano mai accettato l'idea che a condannarli alla sconfitta era stato proprio lui, un illustre sconosciuto, e non il campione come Cristiano Ronaldo. Fu CR7 a incoraggiarlo quando andò in campo: "Vai, sono convinto che segni tu il gol decisivo", gli disse il cinque volte Pallone d'Oro e così fu. Poi arrivò l'oblio.

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Eder si trasferì in Russia, al Lokomotiv Mosca, dove festeggiò anche la conquista di un titolo ma non riuscì mai più a essere decisivo. La pandemia diede il colpo di grazia alle sue ambizioni: svincolato, non è mai riuscito a trovare un club europeo che volesse puntare su di lui. Si aprirono le porte dell'Arabia Saudita, trovò un contratto tra le fila dell'Al-Raed. Pochi mesi e poi scivolò di nuovo dietro le quinte, proprio come il Portogallo.

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