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La Lombardia riapre al calcetto: da sabato 11 luglio si può tornare a giocare

In Lombardia da sabato 11 luglio 2020 sarà possibile tornare a giocare a calcetto e a tutti gli sport di squadra e di contatto a livello amatoriale. Una nuova ordinanza del Governatore Fontana ha permesso di riaprire i centri sportivi seguendo però rigide procedure sanitarie: controllo delle temperature, assenza di sintomi e ferrei protocolli medico-sanitari per garantire igiene e pulizia.
A cura di Alessio Pediglieri
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Finalmente. Tutti gli appassionati di calcetto possono tirare un sospiro di sollievo perché la (lunghissima) attesa è terminata. In Lombardia, la Regione insieme al Veneto che ha patito maggiormente la pandemia di coronavirus, si potrà tornare a giocare a calcio a 5 e a 7 da sabato 11 luglio 2020. L'ufficialità è arrivata nella serata di venerdì con una nuova ordinanza del governatore Fontana. La Regione, dunque, autorizza gli sport di squadra, di contatto e individuali, anche amatoriali ma "solo in assenza di segni/sintomi" si legge nella nota, mentre "all’accesso della struttura, la temperatura non dovrà essere superiore a 37.5".

Dunque, dopo cinque mesi di sofferenza, i centri sportivi lombardi possono riprendere le loro attività di sempre anche se a ritmo ridotto con presenze contingentate e severissimi protocolli di sanità. Un passo avanti enorme che si attendeva da tempo e che il governatore Fontana ha ritenuto di poter effettuare davanti a numeri di contagio oramai quasi a zero. Proprio nel giorno in cui il Presidente del Consiglio indica lo Stato d'emergenza fino a fine anno, la Lombardia riapre a tutte le discipline sportive, anche quelle di contatto a livello amatoriale.

Ovviamente rigidissimi i protocolli per poter riaprire a queste attività. In particolare l’ordinanza stabilisce che l’accesso alla sede dell’attività sportiva (sede dell’allenamento o della gara) potrà avvenire solo in assenza di "segni/sintomi" per un periodo precedente l’attività pari almeno a 3 giorni. All’accesso dovrà essere rilevata sempre la temperatura corporea e in caso di temperatura superiore ai 37.5 °C non sarà consentito poter giocare. Infine, il registro dei presenti nella sede dell’attività di allenamento o della competizione sportiva  dovrà essere mantenuto per almeno 14 giorni, ovvero per il periodo di una eventuale quarantena.

I centri sportivi dovranno poi tutelare l'ambiente in cui si giocherà, gli spogliatoi, le zone circostanti con continui e ripetuti ricambi d'aria. Attenzione massima all'igiene nei luoghi comuni dove saranno obbligatorie le mascherine, la disinfezione delle mani, l'impossibilità di lasciare indumenti incustoditi. Anche il numero sarà limitato, ristretto alle persone che disputeranno la partita/allenamento.

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