La Juventus dà pieni poteri a Comolli con un unico paletto: oltre un limite di spesa non può firmare da solo

Dopo un'annata tormentata, chiusa con un sofferto quarto posto davanti alla Roma, la Juventus si prepara a voltare pagina. Lo farà con Damien Comolli al timone dell'area sportiva, nuovo Direttore Generale chiamato a dare ordine e visione a un progetto che, per essere sostenibile, dovrà restare dentro confini economici precisi.
Nonostante la qualificazione alla prossima Champions League, il club bianconero ha tracciato una linea netta: massima autonomia a Comolli, ma con limiti di spesa chiari. Fino a 45 milioni di euro, il dirigente potrà firmare da solo. Oltre quella cifra – fino a un massimo di 75 milioni – servirà la firma congiunta dell'ad o del presidente del CdA.

Tutti i poteri dati dalla Juve a Comolli
Il dirigente francese, con esperienze a Liverpool, Tottenham, Fenerbahçe e Tolosa, avrà un ruolo centrale in ogni comparto: mercato, marketing, rapporti istituzionali e gestione del personale.
Area sportiva
- Acquisti e cessioni fino a 45 milioni (firma singola) o 75 milioni (firma congiunta)
- Stipula contratti con giocatori, tecnici e agenti nei limiti economici
- Potere disciplinare interno e nulla osta sui tesserati
- Accordi con società dilettantistiche
Marketing e sponsorizzazioni
- Contratti fino a 16 milioni (singola) o 50 milioni (congiunta)
- Tutela dei marchi e diritti digitali
- Accordi per l'uso dello stadio e altri impianti
- Azioni legali contro la contraffazione
Gestione del personale
- Assunzioni, sospensioni e licenziamenti di dirigenti
- Gestione delle retribuzioni e pratiche per atleti stranieri
Una delega ampia, ma senza libertà illimitata. La Juve ha scelto prudenza, anche alla luce della sua situazione economica: i debiti complessivi del club, secondo gli ultimi bilanci (30 giugno 2024), al lordo ammontano a 638,9 milioni di euro. Un rosso che impone rigore, anche nella sessione di mercato estiva.

Mercato: niente reinvestimenti su plusvalenze
Il tetto di spesa indicato non considera i possibili ricavi da cessioni o dal Mondiale per Club. La linea societaria è chiara: ogni operazione deve stare dentro i paletti prefissati, senza deroghe legate a incassi variabili.
Eppure, il cammino nel nuovo torneo FIFA sta già garantendo entrate importanti. La Juve, grazie a due vittorie nelle prime due gare, ha superato la prima fase e raggiunto gli ottavi, ottenendo:
- 17,1 milioni per la partecipazione
- 3,6 milioni per due bonus vittoria
- 6,9 milioni per il passaggio agli ottavi
Totale: 27,6 milioni di euro, cifra destinata a salire con l'avanzare nel torneo.

Champions League 2025-26: quanti soldi in palio
La qualificazione alla prossima Champions garantirà ulteriore ossigeno finanziario. Per la stagione 2025-26, la UEFA stima un fatturato lordo di 4,4 miliardi di euro, di cui:
- 3,548 miliardi di entrate nette
- Il 93,5% redistribuito ai club: 2,437 miliardi
Una fetta consistente di queste risorse sarà destinata alla Juventus, anche se non è ancora possibile prevedere l'esatto ammontare. Quel che è certo è che il club, come molte big italiane, ha bisogno di ogni euro per tenere in piedi un progetto sportivo competitivo.
Tra sogni di rilancio e realtà economica
Il ritorno stabile in Champions, il cammino nel Mondiale per Club e i ricavi da sponsor non bastano, però, a cancellare i problemi strutturali. In Italia, solo il Napoli ha dimostrato di poter vincere con i conti in ordine. Inter e Juventus, al contrario, convivono con debiti rilevanti.
La sfida di Comolli sarà proprio questa: costruire una Juve forte senza derogare alla sostenibilità. I poteri ci sono, ma anche i vincoli. Starà a lui dimostrare di poter fare la differenza.