La Fifa sapeva della Superlega da due anni ed era disposta a sostenere il progetto

Incredibile ma vero: la Super League europea aveva un sostegno dall'interno e se ha scosso le fondamenta dell'Uefa, dietro le quinte godeva del sostegno della Fifa. Un cortocircuito che spiegherebbe molti degli avvenimenti che hanno portato alla nascita e alla morte nel giro di 48 ore del Torneo parallelo ed esterno, costituito da 12 club dissidenti lo scorso 18 aprile. Perché sarebbero emerse carte e documenti che farebbero riferimenti espliciti a un requisito ritenuto ‘essenziale' perché il progetto prendesse corpo, un accordo con un terzo attore definito nelle carte con il nome in codice "W01" identificabile proprio con la Fifa.
Una bomba a ciel sereno che aumenta la diffidenza nei confronti di chi gestisce a livello globale il mondo del pallone e che pone un'ombra pesantissima all'interno del panorama dei poteri forti di governo calcistico. Si tratterebbe infatti, di una ‘lotta' intestina tra Fifa e Uefa, attraverso la Super League. Se infatti, esternamente l'organo che governa il calcio mondiale ha sempre criticato i club che si erano uniti in Superlega, dall'interno – nei mesi precedenti allo Statuto pubblicato – la stessa Fifa avrebbe tessuto accordi e colloqui privati con le stesse società, acconsentendo il ‘grande passo'.
Un vero e proprio accordo, secondo i documenti visto che vigeva una condizione essenziale per l'attuazione del progetto Super League, ovvero il benestare dell'Istituto governato da Gianni Infantino che – sembra – fosse a conoscenza del piano, tanto che alcuni suoi collaboratori più vicini erano stati impegnati fino alla fine di gennaio in trattative riservate per prestare il sostegno della FIFA alla lega separatista.
Al momento, la stessa Fifa ha rifiutato di rispondere a domande specifiche legate all'eventuale coinvolgimento del presidente Infantino e dei suoi collaboratori nella pianificazione della Super League mentre sarebbero state confermate le tavole rotonde con i vari club, almeno dal 2018 e poi per tutto il 2019. Tecnicamente lecite ma, sempre dai documenti, si sarebbe scoperto che il gruppo dei ‘separatisti' in cambio dell'approvazione da parte della Fifa del progetto Super League, avrebbe acconsentito alla partecipazione delle sue squadre principali a una Coppa del Mondo annuale sostenuta dalla Fifa per Club, rinunciando ai pagamenti che avrebbero guadagnato (con circa un miliardo di dollari di risparmio per la Fifa ad ogni edizione).
L'assenso e l'appoggio della Fifa non sarebbe stata pura formalità ma fondamentale per almeno tre aspetti: primo, avrebbe evitato inghippi burocratici e lunghi e tortuosi iter; secondo, sarebbe valso a garanzia degli stessi giocatori dei club coinvolti che non sarebbero incappati in squalifiche ed esclusioni; terzo, anche la Fifa avrebbe ottenuto vantaggi diretti essendo da sempre Infantino un presidente sempre dettosi aperto a nove realtà e innovazioni.
Insomma, un vero e proprio ‘colpo di Stato' interno ai palazzi del potere del calcio, dove l'Uefa era rimasta sola davanti all'accordo nascosto tra i club della Superlega e la Fifa che avrebbe svolto il classico doppio gioco, aprendo nuove fonti d'entrata anche se ufficialmente si era allineata a Cheferin. Condizionali d'obbligo fino alla prossima evoluzione dei fatti e pubblicazione di nuove carte, ma il quadro torbido sta emergendo con tutta la sua violenza, trascinando in un vortice di interessi e giochi di potere, che confermerebbe la mai conclusa guerra intestina tra i poteri forti del pallone.