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Mondiali in Qatar 2022

La classifica dei giocatori più massacrati di falli ai Mondiali: Maradona è primo, secondo e terzo

Due anni fa se ne andava Diego Armando Maradona: in un’epoca senza assistenza video il fuoriclasse argentino veniva randellato senza pietà dagli avversari, la statistica relativa a tutte le edizioni dei Mondiali è impressionante.
A cura di Paolo Fiorenza
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Oggi è il 25 novembre: una data difficile da dimenticare per chi ama il calcio, l'epica, i sogni. In questo stesso giorno due anni fa se ne andava il calciatore più grande della storia, Diego Armando Maradona. Una fine triste ad appena 60 anni, isolato da chi gli voleva davvero bene ed abbandonato alle ‘cure' di chi invece lo spremeva da anni come una gallina dalle uova d'oro.

Il destino ha voluto che la ricorrenza della scomparsa di Maradona cada proprio durante quei campionati Mondiali che hanno costruito il mito del Diez, protagonista assoluto nel 1986 della vittoria dell'Argentina in Messico. Diego non c'è più, eppure anche in Qatar è più presente che mai: bandiere, cori e sentimenti tramandano alle generazioni più giovani la storia immortale del Pibe de Oro.

Sì, era un altro calcio. E se è vero che il VAR avrebbe vanificato la memorabile – ma scorretta – ‘mano de Dios' contro l'Inghilterra allo stadio Azteca, è altrettanto vero che un'attenzione pari a quella di oggi per quanto accade in campo, con gli arbitri assistiti anche col video nello stroncare il gioco duro, avrebbe permesso a Maradona di essere dieci volte più decisivo, più leggendario, più poesia in movimento.

Diego all'epoca era martellato senza pietà dal 1′, imbottito di antidolorifici per poter scendere in campo visto che spesso le sue caviglie erano gonfie come meloni. Eppure mai un fallo simulato, mai una protesta per far cacciare un avversario, mai una reazione inconsulta: sapeva che quello era il suo destino, la sua pena da portare in giro assieme alla gloria, due facce inseparabili della stessa medaglia. Maradona era picchiato e allo stesso tempo rispettato dai suoi colleghi, in una dicotomia irrisolvibile come lo sono solo i misteri sacri: impossibile anche per chi lo randellava non cadere vittima della sua fascinazione.

Diego Armando Maradona presente sugli spalti ai Mondiali in Qatar
Diego Armando Maradona presente sugli spalti ai Mondiali in Qatar

Quanto Maradona, accusato di aver infranto le regole col gol di mano a Shilton, sia stato lui in primis vittima di gente che sistematicamente violava queste stesse regole contro di lui, lo dimostra una statistica impressionante relativa all'intera storia dei Mondiali di calcio. In quello stesso Argentina-Inghilterra di Mexico '86, 7 dei 16 falli totali subiti dai giocatori inglesi furono incassati dal numero 10 albiceleste. Fu la sintesi del trattamento riservato a Maradona nel corso di tutta la sua carriera, in ogni categoria e su qualsiasi campo, un destino diventato esemplare nella Coppa del Mondo. Durante quell'edizione del 1986, Diego subì un totale di 53 falli, che resta tuttora il record per qualsiasi Mondiale tra il 1966 e il 2018.

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Non fu trattato meglio quattro anni dopo a Italia '90, quando finì il torneo a quota 50 falli subiti (secondo dato all-time) ed anche la terza posizione in questa non invidiabile classifica appartiene incredibilmente a Maradona, con 36 falli incassati a España '82, torneo in cui peraltro giocò solo cinque partite. In quei tre Mondiali – spiega Opta Analyst – Maradona subì da solo il 2,5% di tutti i falli commessi durante il torneo in qualsiasi partita. Una ‘croce' che non fece mai pesare nel corso della sua carriera: più lo menavano, più lui si rialzava e voleva il pallone tra i piedi. Era felice. Chiunque lo vedesse giocare era felice. Grazie ancora Diego.

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