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La Champions lo ha ribadito: la Juventus può fare a meno di Dybala, non di Morata

Alvaro Morata ha fatto in 28 minuti ciò che a Paulo Dybala non è riuscito in un’ora buona di gioco. La partita contro il Ferencvaros, vinta nel recupero grazie a una rete dello spagnolo, ha confermato come in questo momento la Juventus non possa fare a meno di un calciatore delle sue caratteristiche in attacco. Da Allegri fino al tecnico attuale c’è stata una costante nell’esperienza della Joya a Torino: non è mai riuscita a trovare la sua dimensione.
A cura di Maurizio De Santis
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Esce Paulo Dybala, entra Alvaro Morata e in mezz'ora (28′ per la precisione) fa ciò che alla Joya non è riuscito in un'ora buona di partita. La Juve segna in pieno recupero e si qualifica agli ottavi di Champions. Non c'è bisogno di andare troppo indietro nel tempo evocando staffette clamorose e rimaste nella storia del calcio italiano per spiegare: il cambio della guardia che Pirlo ha deciso ieri sera contro il Ferencvaros è stato qualcos'altro, ha chiarito che se c'è un calciatore di cui non può fare a meno in questo momento è lo spagnolo – al quinto gol stagionale in Champions – e non certo l'argentino.

Fino a quando l'alibi plausibile sarà sempre la condizione atletica inficiata da problemi fisici? Da Allegri fino al tecnico attuale c'è stata una costante nell'esperienza del sudamericano a Torino: non è mai riuscito a trovare la sua dimensione né a ritagliarsi lo spazio che ambiva e il club da lui si aspettava. Doveva essere il più grande spettacolo dopo il Big Ben, s'è rivelato un mistero buffo.

La sfida di martedì sera contro il Ferencvaros ne ha messo in evidenza tutte le difficoltà e le contraddizioni: era il calciatore più atteso (gli era stata consegnata anche la fascia di capitano), avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme contro gli ungheresi, ma è tornato in panchina con la sensazione di aver mancato l'ennesima buona occasione. Ha giocato 50 palloni, tirato 2 volte in porta e fornito un altrettanti passaggi chiave ma tanta verve è stata un fuoco fatuo. "Non benissimo ma in crescita", ha detto di lui Pirlo che pure non ha risparmiato critiche alla squadra. Molto rumore per nulla.

Non è un caso che il peso e la pericolosità offensiva della Juventus è cambiata non appena Morata ha preso il suo posto in attacco. Questione di ruolo differente? Sì ed è l'ulteriore riprova di come senza una punta che sfrutti la profondità, tenga impegnati i centrali difensivi avversari, si riveli preziosa nel gioco di sponda come nell'assalto all'area la Juventus soffra. La riprova che la Joya è un gioiello, un lusso che almeno questa squadra non può permettersi. Basta guardare qual è stato l'impatto dell'iberico sul match: è stato lui a innescare Cristiano Ronaldo, ha colpito un palo e in pieno recupero era lì, nel furore del forcing finale davanti alla porta, a metterla dentro di testa su cross di Cuadrado.

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