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La brutta storia delle minacce a Donnarumma: “Non esiste. Gigio ha sempre rispettato il Milan”

Dalla gloria di Wembley al ruolo di comprimario nel Psg fino alle minacce dei tifosi del Milan. L’avvio di stagione di Donnarumma è in tono minore rispetto alle serate magiche degli Europei. Cosa sta succedendo al portiere della Nazionale? Suo fratello Antonio ne prende le difese e ne ha per tutti.
A cura di Maurizio De Santis
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Le parate di Donnarumma ai rigori, decisive per la vittoria degli Europei. Donnarumma accomodato in panchina. Gigio contestato e minacciato dai tifosi del Milan che non hanno digerito il modo in cui ha lasciato il club (a parametro zero). L'estate aveva riservato al portiere della Nazionale ribalta e grandi soddisfazioni, il ritorno alla normalità lo ha riportato sulla terra. Nel Psg che ha sotto contratto ben cinque numeri uno per adesso fa panchina: solo un club foraggiato dai petrol-dollari può permettersi il lusso di tenere fuori un calciatore pagato con ingaggio da 10 milioni a stagione cedendo a dinamiche di spogliatoio molto serrate.

In Azzurro il rientro tra i pali è stato agrodolce: il pareggio per 1-1 contro la Bulgaria è una nota stonata dopo il trionfo a Wembley e porta in auge vecchie paure lungo il cammino di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022. A Milano lo tengono nel mirino e questa volta si sono spinti oltre l'epiteto di Dollarumma che gli avevano affibbiato con chiaro riferimento alla sua (presunta) cupidigia per gli stipendi da mille e una notte. "Attento a quando giri per la città", è il messaggio scritto su uno striscione pochi giorni fa. Suo fratello, Antonio, ha parlato della situazione che Gigio sta vivendo dentro e fuori dal rettangolo verde.

Capitolo numero uno: perché non gioca nel Psg? "È arrivato da poco, ecco perché magari fa un po' di fatica, ma presto troverà il suo spazio – le parole di Antonio Donnarumma a Radio Kiss Kiss -. Lui e Keylor Navas sono due grandi portieri". Risposta diplomatica ma molto chiara rispetto agli equilibri del gruppo in seno alla squadra transalpina.

Capitolo numero due: perché tanto astio nei confronti di Gigio? "Lo striscione di minacce apparso a Milanello? Non esiste. Gigio ha sempre dimostrato di tenere molto alla maglia del Milan e ha sempre avuto un comportamento esemplare dentro e fuori dal campo. La verità è che voleva una nuova esperienza e ha fatto una scelta differente adesso che ha ancora l'età giusta".

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