Kevin-Prince Boateng: “Portai Livaja in cucina per parlare, ma ci picchiammo a sangue per due minuti”

Kevin-Prince Boateng ha voluto fare un'eccezione al classico motto che recita che "le cose che succedono nello spogliatoio restano nello spogliatoio". L'ex centrocampista ghanese, con un lungo passato in Serie A tra Milan, Genoa, Sassuolo, Fiorentina e Monza, ha parlato di un brutto episodio accaduto durante la sua avventura da calciatore. Il temperamento del classe 1987 qualche volta gli ha giocato un pessimo scherzo, come quando finì per picchiarsi con un altro giocatore che conosciamo bene in Italia, ovvero Marko Livaja, ex attaccante di Cesena, Inter, Atalanta ed Empoli.
Boateng racconta il caos nello spogliatoio con Livaja
I due hanno condiviso una stagione in Spagna nella loro avventura calcistica. Boateng, in occasione di una sua ospitata nel podcast UNSCRIPTED by Josh Mansour, ha confermato di essersi preso a pugni con diversi colleghi nella sua carriera. Una di queste risse fu proprio quella con il croato al Las Palmas. Tutto iniziò, come spesso accade, da un dissidio in campo poi degenerato in malo modo, anche per il nervosismo pregresso dei due.
Ci ha messo una pietra sopra Boateng che ha raccontato l'accaduto con quel ragazzo definito "fortissimo, una macchina": "Un giorno litighiamo in allenamento: io gli dico ‘Passala, smettila di essere egoista'. Lui risponde ‘Stai zitto'. Dopo l’allenamento la tensione era passata, così l’ho portato in cucina. Gli ho detto: ‘Bro, che hai? Che succede?'. Lui: ‘Scusa, ho problemi a casa'. E io: ‘Si vede, sei teso. Voglio solo aiutarti, tutto ok'".
La rissa feroce tra Boateng e Livaja
Tutto sembrava filare liscio e invece ecco il corto circuito che portò però a un brutto epilogo: "Mi disse ‘Però non parlarmi mai più così'. E lì è uscito il mio orgoglio: ‘Come? Non ti devo parlare così?'. Lui: ‘Lasciami stare'. Il dialogo stava andando benissimo fino a quel punto. Poi il suo orgoglio si è acceso. Ha aperto la porta con forza e me l’ha sbattuta in fronte. Boom. Mi sono tagliato. Ho visto rosso. Sono corso verso di lui e l’ho colpito sulla testa. Abbiamo iniziato a picchiarci. Mi ha colpito al labbro, che si è aperto e sanguinava. Ce le siamo date davvero".
Il passo indietro di Kevin Prince Boateng
Violenza pura, fortunatamente chiusasi senza nemmeno l'intervento di terze persone: "Dopo due minuti ci siamo fermati. Io da una parte, lui dall’altra. Seduto lì ho pensato: ‘Che sto facendo? Perché lo sto facendo?'. Ogni volta che succede è perché qualcosa più grande di te prende il sopravvento. Poi Dio rientra nel tuo cuore e ti chiedi: ‘Perché l’ho fatto?'. Il giorno dopo l’ho abbracciato e gli ho detto: ‘Scusa, sono il più grande, non devo fare queste cose‘. Succede. Spogliatoio: tanti ego, tanta tensione, ognuno vuole essere il più forte. Normale". Dinamiche di spogliatoio che ogni tanto vengono fuori.