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Kean non convince Mancini, ancora panchina con il Belgio: il ct gli preferisce anche Raspadori

Entrato nella ripresa contro la Spagna, ha subito la medesima sorte nella partita contro il Belgio. Se con le Furie Rosse Mancini aveva optato per il ‘falso nueve’, nella finale per il 3° posto gli ha preferito titolare al centro dell’attacco Raspadori. E anche davanti alla prova incolore dell’attaccante del Sassuolo, lo ha chiamato solo nei minuti finali.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tra maledizione del numero nove e scelte ancora da decifrare, nell'Italia di Roberto Mancini latita un bomber di razza in grado di far riconciliare con il ruolo e con i gol. Se contro la Spagna il ct ha optato per una scelta poi risultata inefficace con il ‘falso nueve', per l'assenza dei ‘titolari' della maglia azzurra in avanti (Immobile e Belotti), con il Belgio ha scelto il giovane Raspadori per dare peso ad un attacco che non ha convinto. E Moise Kean? Il bianconero è rimasto in panchina in entrambe le occasioni, risultando a conti fatti più un ‘piano B' che una reale alternativa su cui puntare e lavorare.

Contro la Spagna, lo juventino è stato gettato nella mischia a risultato compromesso, oramai quando si era sul 2-0 e con l'Italia ridotta in 10 contro 11: Roberto Mancini ha provato a dare un po' di gambe e mente fresche ad una squadra in apnea. Contro il Belgio, gli è stato preferito Raspadori dal primo minuto, con un reparto offensivo che ha puntato sul giovane del Sassuolo, complice anche un problema al collo per Kean che, però, non gli ha impedito di giocare nell'ultima parte di gara.

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Roberto Mancini non si è dimenticato di lui, citandolo nei complimenti di fine gara: "In avanti tutti hanno giocato bene, Chiesa, Raspadori, Berardi. Anche Moise quando è entrato". Il punto è proprio questo: Kean è entrato contro il Belgio solamente al 65′ al posto di un Raspadori che ha disputato un match inconsistente. L'attaccante del Sassuolo ha avuto un'unica chiara occasione da gol, su verticale di Chiesa e palla poi deviata in angolo. In più di un'ora non è mai stato pericoloso.

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Eppure Kean ha dovuto attendere in panchina il proprio momento. Vero è che aveva subito un colpo al collo durante il match contro la Spagna, ma non è la prima volta di un utilizzo a tempo dell'attaccante, tornato alla Juventus, in azzurro da parte di Mancini. Con la Nazionale maggiore ad oggi ha disputato 11 partite, giocando per intero solo due gare di qualificazione agli europei. In Nations League sono state 5 le presenze, solamente 139 i minuti a disposizione. Ancor peggio è andata nelle amichevoli dell'era Mancini: tre presenze, solo 87 minuti disputati.

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