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Il Napoli vince la Coppa Italia 2020

Juventus, la maledizione dei rigori: bianconeri sempre ko nelle ultime tre finali

Dopo le sconfitte nel 2012 e 2014, la squadra bianconera ha dovuto alzare bandiera bianca anche ieri sera nell’ultimo atto della Coppa Italia contro il Napoli. Dal famoso successo in Champions League contro l’Ajax del 1996, la Juventus ha infatti perso quattro delle ultime partite decise dal dischetto.
A cura di Alberto Pucci
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La notte è passata, ma non è servita per riportare un po' di serenità tra i giocatori di Maurizio Sarri. Dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia, l'umore non è infatti ai massimi livelli dalle parti della Continassa dove qualcuno ha già apertamente parlato di maledizione. Con quella delle scorse ore, salgono infatti a tre le finali consecutive perse ai rigori. Per l'esattezza, le ultime tre terminate con il risultato di parità dopo i supplementari: quelle del 2014 e 2016, giocate entrambe a Doha contro Napoli e Milan, e quella di ieri sera dello stadio Olimpico.

Se nella sfida di ieri lo spettro per Bonucci e compagni è stato Alex Meret, nelle due precedenti occasioni i protagonisti hanno portato il nome di Rafael e Donnarumma: decisivi a frenare la vecchia signora con le loro parate. Il resto lo hanno poi fatto gli errori di giocatori esperti come Chiellini e Pereyra nel 2014 e Mandzukic nel 2016.

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Il dolore di Manchester

Nonostante la carica di Sarri, che prima della sequenza dei rigori aveva tentato di spronare e incitare i suoi ragazzi, la Juventus si è dunque arresa dagli undici metri e si è vista costretta ad applaudire l'avversario mentre alzava al cielo il trofeo. Dopo il trionfo del 1996, quando sempre a Roma vinse la Champions League battendo ai rigori l'Ajax, la formazione piemontese ha dunque raccolto quattro sconfitte nelle ultime cinque finali decise dalla famosa ‘lotteria'.

L'unica vittoria risale all'agosto del 2003, quando Buffon e compagni vinsero a New York la Supercoppa italiana contro il Milan. Un successo maturato dopo cinque esecuzioni vincenti (fu decisivo l'errore di Brocchi), che non servì però a mitigare il dolore di qualche settimana prima. Nella notte di Manchester, il Milan di Gattuso si prese la coppa grazie al sigillo finale di Shevchenko: un rigore indimenticabile che mandò in estasi i rossoneri, scrivendo una delle pagine più dolorose degli ultimi 25 anni del club di Torino.

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