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Juve Stabia campione d’inverno e miglior difesa d’Europa: Pagliuca racconta la sorpresa della Serie C

La Juve Stabia ha conquistato il titolo di campione d’inverno con un turno di anticipo rispetto alla fine del girone d’andata ed è la miglior difesa d’Europa: nessuno si aspettava di vedere le Vespe così in alto. L’allenatore Guido Pagliuca a Fanpage.it ha analizzato il lavoro fatto finora e dove può arrivare questa squadra.
A cura di Vito Lamorte
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Foto presa dal profilo Instagram della Juve Stabia.
Foto presa dal profilo Instagram della Juve Stabia.

La Juve Stabia ha sorpreso tutti. Le Vespe hanno conquistato il titolo di campione d’inverno con un turno di anticipo rispetto alla fine del girone d’andata e sono è la miglior difesa d’Europa: nessuno si aspettava di vedere la squadra allenata da Guido Pagliuca così in alto.

La vittoria allo stadio Menti sulla Virtus Francavilla per 3-0 ha consolidato il primato e ha portandosi a sei punti di vantaggio sul Picerno, che sfiderà i campani nell’ultimo turno del girone d’andata in una gara tra le due compagini che hanno soverchiato ogni tipo di pronostico nel girone C. Un piatto prelibatissimo prima della sosta.

C’è grande entusiasmo intorno alla squadra del presidente Langella, che l’anno scorso ha vissuto una stagione tribolata con quattro cambi di allenatore, e oggi è una delle realtà più belle dell’intera Lega Pro. La Juve Stabia gioca un calcio interessante e divertente con un una difesa a 4 e 3 centrocampisti mentre in avanti il mister ex Lucchese e Siena lascia ampia libertà di movimento con un trequartista e due punte che vanno a cercarsi gli spazi da occupare in maniera quasi ‘anarchica’.

Guardando i numeri e le statistiche, intanto, a Castellammare fanno gli scongiuri: dalla stagione 2014-2015 in 6 casi su 9 (66,6%) la squadra campione d’inverno del girone meridionale è stata promossa direttamente in Serie B. Il salto  diretto di categoria non era l’obiettivo iniziale ma ora la piazza non nasconde il sogno di tornare tra i cadetti a tre anni dall’ultima retrocessione.

Dopo l’ottimo avvio e la continuità di prestazioni e risultati offerta dalla Juve Stabia, a Fanpage.it l’allenatore Guido Pagliuca ha analizzato il lavoro fatto finora e dove può arrivare questa squadra.

La Juve Stabia viene definita ‘sorpresa’ ma è una squadra con idee e una precisa identità: se lo aspettava questo inizio di stagione quando ha preso in mano la squadra?
“Ho la possibilità di allenare un gruppo splendido con una risorsa umana importante. Il merito di questo momento è esclusivamente dei ragazzi e di coloro che fanno parte della squadra invisibile ma che permettono a tutti noi di lavorare nelle migliori condizioni. Sin dai primi giorni è sempre emerso, durante gli allenamenti, grande senso di appartenenza nei confronti di questa maglia da parte di tutti i ragazzi: presupposti importanti per cercare di fare bene”.

Con soli 6 gol subiti la Juve Stabia è la miglior difesa d'Italia e d'Europa, nell’ultimo turno ha staccato anche il Nizza di Farioli (9 reti subite): in che modo riassumerebbe il lavoro che fa la sua squadra nella fase difensiva?
“Il Nizza è guidato da un allenatore molto bravo e preparato come Francesco Farioli che era nel 2014-2015 nel mio staff come preparatore dei portieri e già allora aveva idee interessanti. La nostra fase difensiva è molto condizionata dalle prime pressioni dove gli attaccanti sono i principali interpreti e in base a queste tutto il resto della squadra si comporta di conseguenza, cercando di avere un pensiero univoco nella lettura della situazione. Inoltre è molto importante per noi la riaggressione una volta persa palla che ti permette di difendere più lontano dalla porta. Anche in questo caso, la predisposizione al sacrificio di tutti i ragazzi è determinante nella nostra fase”.

Nella sua prima conferenza come allenatore delle Vespe disse: “Il calcio è un gioco organizzato e responsabile”: che cosa intende ‘organizzato’ e ‘responsabile’?
“Gioco perché il calcio è tale e in tutti i giochi il divertimento deve essere un aspetto da non sottovalutare sia durante la settimana sia durante la partita, anche perché quando uno fa le cose divertendosi con il sorriso da il meglio di se. Questa è una cosa che ho imparato negli anni. Organizzato perché il calcio di oggi ti porta a lavorare molto su quelli che sono i tuoi principi e sulla strategia di gara in base all’avversario che si andrà ad affrontare, quindi serve avere molto studio durante  la settimana che poi cerchiamo di tramutare in organizzazione sul campo. Per questo è fondamentale il mio staff composto da Nazzareno Tarantino, Riccardo Carbone, Amedeo Petrazzuolo, Raffaele La Penna, Paolo Carolei e i collaboratori di La Penna, Davide e Francesco, che sono, oltre che seri professionisti, persone di qualità ed ancora più importante la risorsa umana che la società ti mette a disposizione: avere giocatori innamorati del calcio a cui piace stare sul campo, è un aspetto che incide sull’organizzazione. Responsabile perché tutti noi dello staff e squadra dobbiamo avere responsabilità nei confronti di chi ci da la possibilità di lavorare e nei confronti di quello che è la storia di una tifoseria”.

Viene dalle esperienze con Lucchese e Siena: c’è davvero tutta questa differenza tra il girone C e gli altri nella Serie C? Se si, quali sono quelle principali.
“Penso che sia molto competitivo, sia sotto l’aspetto qualitativo che sotto l’aspetto agonistico. Ci sono molti allenatori preparati che danno identità forte alle proprie squadre, inoltre l’aspetto ambientale incide moltissimo”.

Dove può arrivare questa Juve Stabia?
“Avendo a disposizione un gruppo di ragazzi giovani, il più giovane del girone C, stiamo vivendo questo percorso con grande entusiasmo ma siamo consapevoli che siamo in un ambiente che vive di calcio con una tifoseria splendida che ogni giorno ci fa sentire vicini alla città. Abbiamo la fortuna di avere alle spalle una società seria, con un direttore giovane ma presente e molto preparato e un presidente che non ci fa mancare niente. Queste sono componenti importanti nel nostro percorso e noi cerchiamo di sfruttarle al meglio”.

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