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Josh Cavallo, dal coming out a Qatar 2022: “Come gay, avrei paura di giocare i Mondiali” 

Josh Cavallo ha voluto affrontare un tema delicatissimo di questi tempi: il problema dei diritti umani in Qatar, prossima sede dei Mondiali di calcio e, in particolar modo, contro gli omosessuali: “So che vige la pena di morte per i gay. Tutto ciò è mostruoso e mi fa riflettere: venissi convocato, credo non andrei e rinuncerei al mio sogno. Ma tutto ciò è giusto?”
A cura di Alessio Pediglieri
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Josh Cavallo ha scoperchiato il vaso di Pandora del calcio internazionale il mese scorso, facendo, per primo nella storia del pallone, coming out: in un video pubblico attraverso i media del proprio club di appartenenza (l'Adelaide United, che milita nella Serie A australiana) ha dichiarato la propria omosessualità e ricevendo grande sostegno da parte dei tifosi. Adesso, il 21enne, ritorna a parlare e lo fa riferendosi anche agli imminenti campionati mondiali che si disputeranno in Qatar, affrontando un altro tema quasi tabù nel mondo del calcio: il problema con i diritti umani di uno Stato che a dicembre ospiterà una delle più importanti manifestazioni.

In Qatar c'è un ferreo ostracismo verso l'omosessualità, con pene severissime che vanno dalla fustigazione alla detenzione, fino alla punizione più estrema, l'esecuzione. Una situazione insostenibile, davanti alla quale in passato c'erano state anche forti pressioni da parte delle istituzioni sportive a spingere per il Mondiale qatariota, poi regolarmente organizzato e oramai alle porte. "Avrei paura di giocare in quella terra, se fossi convocato per Qatar 2022 non credo andrei" ha ammesso Cavallo che gioca attualmente anche nell'Under 20 australiana.

Una ammissione fortissima che ha subito fatto il giro del mondo, rilanciata da The Guardian che ne ha raccolto le parole e i pensieri: "So che vige la pena di morte per i gay in Qatar, quindi ho molta paura, non vorrei davvero andarci, e questo è davvero molto triste". Una sconfitta, soprattutto perchè rappresenta il sogno di ogni bambino che si appresta a infilare le scarpette e correre dietro ad un pallone: "Alla fine partecipare alla Coppa del Mondo è uno dei più grandi successi per un calciatore professionista, significa giocare per il proprio Paese".

Purtroppo per Cavallo ci sarebbero seri problemi in Qatar, dopo la sua omosessualità oramai pubblica: "Sapere che si gioca in un paese che non tutela i gay e mette a rischio la nostra stessa vita, mi fa riflettere moltissimo. La mia vita è più importante di riuscire a fare qualcosa di buono nella mia carriera da calciatore? Tutto ciò è spaventoso".

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