Insulti sessisti all’arbitra in Coppa Italia femminile: “Vai a lavare i piatti”. Il pubblico insorge

"Ascolta, ascolta bene: vai a casa a lavare i piatti". È l'insulto sessista rivolto all'arbitra e ascoltato durante la partita tra Moncalieri Women-Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile e finita 4-3 per le torinesi. Una persona presente sugli spalti a vedere la partita decide di urlare questa frase ad Arianna Quadro, 26 anni, della sezione Aia di Pinerolo. La giovane direttrice di gara ha reagito chiaramente in modo molto professionale facendo finta di nulla ma dagli spalti le altre persone presente non sono di certo rimaste in silenzio.
"Nooo, nooo" di dissenso e pure una voce che invitava il direttore di gara ad ascoltare e prendere nota dell’accaduto. Qualcuno sarcasticamente si rivolge all'uomo autore di quell'urlo: "Complimenti eh". Tutto questo è accaduto al 28esimo del primo tempo, dopo il gol dell’1-1 del Moncalieri, e la frase è arrivata da parte di un sostenitore della formazione bresciana evidentemente contrariato dalla decisione presa dall'arbitra della partita. Il video, riportato da ‘Piemontesport', mostra quei momenti e la reazione del pubblico presente che insorge contro il responsabile.
Si tratta chiaramente di un episodio riconducibile alla responsabilità si una singola persona e non alla società Pro Palazzolo, che invece dalla voce e dal dissenso dei suoi stessi sostenitori ha prontamente preso le distanze e condannato il comportamento del tifoso. Anche il Moncalieri Women successivamente attraverso una nota apparsa sulle proprie pagine social ha espresso solidarietà nei confronti della stessa Arianna Quadro condanno fortemente quelle espressioni: "La società esprime solidarietà nei confronti dell’arbitra Arianna Quadro e condanna fermamente quanto accaduto sugli spalti".
Il club poi prosegue: "Episodi come questo sono spiacevoli e vergognosi, poiché minano l’impegno delle società sportive nel processo di valorizzazione dello sport al femminile – si legge -. Il linguaggio sessista non può trovare spazio su un campo da calcio, né in qualsiasi altro sport. A seguito dell’accaduto, entrambe le tifoserie hanno preso le distanze e hanno redarguito l’interessato; un passo necessario per costruire un ambiente rispettoso, che ogni sport deve garantire".