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In Argentina inventano un nuovo trofeo a metà stagione e lo assegnano al Rosario Central: sconcerto e polemiche

La federazione argentina introduce a sorpresa il trofeo per il leader della classifica annuale e lo assegna al Rosario Central, scatenando polemiche. La decisione, arrivata a stagione in corso, divide club e tifosi mentre la squadra di Di María festeggia un titolo inatteso.
A cura di Vito Lamorte
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Il calcio argentino si è svegliato con una notizia capace di scuotere dirigenti, tifosi e addetti ai lavori: la Federazione calcistica argentina (AFA) ha proclamato il Rosario Central campione della Liga, introducendo un titolo mai esistito prima e non previsto dal regolamento stagionale. Una decisione improvvisa, arrivata il 20 novembre, che ha fatto irruzione nel cuore della competizione e ha immediatamente acceso un dibattito nazionale.

Il riconoscimento, approvato dal Comitato Esecutivo della Liga Professionistica, premia la squadra che guida la classifica annuale sommando i punti di Apertura e Clausura. E quest’anno quel primato appartiene al Central di Ariel Holan, trascinato dalla leadership di Ángel Di María, che dopo il suo ritorno in patria conquista così il primo titolo ufficiale nel calcio argentino.

L’AFA spiazza tutti: inventa un nuovo titolo e proclama Rosario Central campione

Con 66 punti in 32 partite — frutto di 18 vittorie, 12 pareggi e appena due sconfitte — la squadra rosarina ha mantenuto un livello altissimo per tutta la stagione. La coppa è stata consegnata in una cerimonia lampo a Buenos Aires, alla presenza del presidente del club Gonzalo Belloso, della vicepresidente Carolina Cistinziano, dell’allenatore e dei veterani Jorge ‘Fatura' Broun e Di María, ricevuti da Claudio ‘Chiqui' Tapia.

Belloso ha spiegato che il nuovo trofeo rientra in un ‘piano pluriennale' volto a reintrodurre il titolo di campione annuale e integrarlo stabilmente insieme ad Apertura, Clausura e Trofeo dei Campioni. Tuttavia l’annuncio, piovuto nel pieno del Clausura — i cui ottavi di finale iniziano a giorni — ha colto di sorpresa perfino i diretti interessati. Holan ha raccontato di aver dovuto spostare l’allenamento per recarsi alla cerimonia, mentre Di María ha rivendicato l’impresa: “Ci siamo sentiti campioni fin dall’ultima giornata. Mantenere questo ritmo per un anno intero non è facile”.

Polemiche e sconcerto in Argentina per questo nuovo trofeo

Per il Canalla si tratta del tredicesimo titolo ufficiale e di un riconoscimento che suggella una stagione straordinaria, chiusa con la qualificazione alla Copa Libertadores 2026. Eppure la scelta dell’AFA non ha riscosso consenso unanime. L’Estudiantes ha contestato che non vi sia stata alcuna votazione formale, mentre diverse figure del calcio argentino hanno manifestato perplessità per la natura "estemporanea" del titolo. Guillermo Barros Schelotto ha ironizzato chiedendosi se il premio fosse "retroattivo" per il Vélez, la squadra con più punti nel 2024.

La federazione ha precisato che la nuova denominazione non sostituisce né modifica gli altri trofei nazionali, e che in futuro potrebbe addirittura portare a una Recopa tra campioni di differenti competizioni. Tuttavia, l'impressione generale è quella di un cambiamento calato dall’alto, privo di comunicazione preliminare e introdotto mentre la stagione è ancora in corso.

Così, mentre il Rosario Central festeggia un titolo inatteso ma vissuto come meritato, il resto del Paese si interroga su regolamenti mutevoli, decisioni improvvise e un sistema che continua a produrre sorprese.

Il calcio argentino, ancora una volta, dimostra di non conoscere mezze misure: crea trofei, apre polemiche, rimescola le carte. E questa volta incorona un campione che non ha vinto l’Apertura, è ancora in corsa nel Clausura, ma è comunque — ufficialmente — re dell’anno.

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