23 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il racconto shock di Patrice Evra: “A 13 anni ho subito violenza sessuale”

L’ex calciatore francese ha parlato nella sua autobiografia I Love This Game di una vicenda privata raccapricciante, che l’ha segnato a lungo. A 13 anni il preside della scuola che frequentava abusò sessualmente di lui, oggi racconta tutto. “Voglio che chi ha subito certe cose come me abbia il coraggio di parlare e non si senta in colpa, perché mi sono sempre sentito in colpa”.
A cura di Maurizio De Santis
23 CONDIVISIONI
Immagine

Raccapriccianti. Le confessioni di Patrice Evra sul suo passato, il racconto della violenza sessuale di cui è stato vittima nell'adolescenza, sono un cazzotto nello stomaco. Ti tolgono il fiato. Ti lasciano addosso quella sensazione di rabbia e biasimo, umana pietà e voglia di vendetta. I Love This Game è il titolo dell'autobiografia dell'ex calciatore francese che tra le pagine del libro ha trovato la forza di portare alla luce quegli episodi che aveva rinchiuso a doppia mandata in qualche anfratto dell'anima.

Li ha tirati fuori, ci ha fatto i conti, li ha elaborati, li ha superati e oggi, a 40 anni, 27 anni dopo gli abusi subiti al college, li porta alla luce perché  – dice nell'intervista a The Times – vuole essere fonte di ispirazione, esempio. È il suo modo di reagire, combattere e vincere contro quel lato oscuro, quella parte più segreta di sé.

Voglio che i ragazzi abbiano il coraggio di parlare e non si sentano in colpa – le parole dell'ex nazionale francese -, perché mi sono sempre sentito in colpa.

Il "carnefice" descritto nel testo è il preside che si era perfino offerto di ospitarlo per tre sere a settimana con la scusa di evitargli lunghi viaggi per tornare a casa e recarsi a scuola. Cosa gli ha fatto è stato terribile. Leggerlo è una stretta al cuore. Come quell'esperienza possa averlo segnato fa male solo a pensarci. Immaginare che possa accadere a un proprio caro fa male ancora di più. E la reazione di sua madre, quando è venuta a conoscenza di tutto, è stata devastante. Non voleva che inserisse nel libro quei dettagli scabrosi, ha capito e cambiato idea quando Evra le ha spiegato che lo faceva per gli altri ragazzi non per se stesso.

Credendo che stessi dormendo, ha passato le mani sotto la mia trapunta e ha cercato di toccarmi. Sapevo che quello che stava facendo era sbagliato, quindi ho provato a spingerlo via e a colpirlo. Ero forte, ma avevo paura. Stava cercando a tutti i costi di togliermi i pantaloni. L'ultima notte a casa sua, quando ha saputo che sarei tornato a casa, ha finito per riuscirci. Ha messo il mio p*** in bocca.

A 40 anni, Évra ha capito quanto potesse essere importante la sua parola, portare alla luce una vicenda privata emotivamente forte. Oggi si sente più libero. Perché il passato è così: noi possiamo chiudere con lui, ma lui non chiude mai con noi.

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views