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Il presidente corre in campo per cambiare rigorista: “Lo tira lui!”. Ma sbaglia e retrocedono

Il proprietario del club è sceso in campo come una furia e ha messo le mani addosso a chi aveva preso il pallone per battere il rigore: doveva tirarlo un altro. Ma il portiere avversario ha parato e la squadra è retrocessa in Serie B. A quel punto il presidente l’ha sciolta immediatamente…
A cura di Paolo Fiorenza
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Scene mai viste (e incredibilmente tollerate dagli ufficiali di gara) quelle vissute durante l'ultima giornata del massimo campionato bulgaro, quando il presidente del Tsarsko Selo si è fiondato sul campo per cambiare il calciatore che doveva battere un calcio di rigore concesso al quinto minuto di recupero. L'uomo è apparso indemoniato, atteggiandosi come padre padrone cui nessuno poteva dire no, ma alla fine l'esito del suo intervento è stato disastroso: il suo rigorista di fiducia ha sbagliato e la squadra è retrocessa in Serie B, venendo poi dichiarata sciolta dal medesimo presidente.

Sembra la sceneggiatura di una commedia con Alberto Sordi o Lino Banfi, per citare due grandi classici del cinema italiano come ‘Il presidente del Borgorosso Football Club' e ‘L'allenatore nel pallone', e invece è tutto incredibilmente vero, il che dà anche l'idea di un certo caos nel calcio bulgaro ai massimi livelli. Tutto è avvenuto sabato scorso: il Tsarsko Selo, club della capitale, giocava in casa un derby contro il Lokomotiv Sofia valevole per l'ultima giornata del gironcino retrocessione in cui occupava l'ultima posizione, con gli ospiti già al sicuro. Per salvarsi serviva soltanto vincere, sperando di sopravanzare il Botev Vratsa. In campo c'era anche un italiano, il difensore Alessandro Coppola, in prestito dalla Triestina.

Il Lokomotiv si è portato in vantaggio al 26′, facendosi acciuffare al 73′. A quel punto il Tsarsko Selo ha cercato disperatamente il gol della vittoria e la sorte sembrava averlo premiato, visto che l'arbitro gli ha fischiato un rigore a favore al 95′. A quel punto è successo l'imponderabile, davanti agli attoniti giocatori e spettatori. L'attaccante gambiano Yusupha Yaffa, che peraltro ha giocato anche nelle giovanili del Milan, ha preso in mano il pallone ed è apparso irremovibile nella volontà di calciare lui il penalty, nonostante il primo rigorista fosse un altro, il difensore Martin Kavdanski. Una decisione inaccettabile per il proprietario del club: Stoyne Manolov è entrato in campo come una furia, imponendo a Yaffa di farsi da parte con maniere spicce – lo ha anche spintonato, gli screzi sono proseguiti anche dopo – indicando Kavdanski come rigorista senza se e senza ma.

Male gliene incolse, visto che il portiere del Lokomotiv ha parato il rigore e il Tsarsko Selo è retrocesso in seconda divisione. Ma i colpi di scena e il dramma sportivo del club e dei suoi tifosi non era finito, visto che poco dopo lo stesso Manolov ha annunciato che la squadra è stata immediatamente sciolta: "Il club ha avuto tre buoni anni in prima divisione. Tuttavia è tempo di dire che il club cesserà di esistere e non parteciperà più al calcio professionistico la prossima stagione. Lo stiamo annunciando ora in modo che la Federazione possa riempire il posto che si libera come meglio crede. Investire soldi nel calcio bulgaro è il modo più semplice per perderli. Non c'è terreno fertile per lo sviluppo, i nervi e i soldi sono sprecati. Tuttavia dobbiamo ammettere che abbiamo avuto anche dei bei momenti nella massima serie, e anche prima, quando facevamo parte della seconda divisione. Voglio ringraziare tutti i giocatori, gli allenatori e lo staff".

Quanto al rigore sbagliato, il boss dell'ormai ex Tsarsko Selo ha spiegato: "Volevo chiudere questa avventura con una vittoria e Martin Kavdanski ha dato molto alla nostra squadra e si è meritato di tirare quel rigore". È andata decisamente male sotto tutti i punti di vista.

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