Il ‘Premio per la Pace’ crea divisioni nei vertici della FIFA: la presenza di Trump scatena tensioni

A meno di una settimana dal sorteggio della Coppa del Mondo 2026, la FIFA si trova al centro di un'improvvisa tempesta politica. Diversi funzionari di alto livello, secondo quanto riportato da The Athletic, sarebbero rimasti completamente all’oscuro dei piani del presidente Gianni Infantino, il quale avrebbe programmato un ruolo di primo piano per Donald Trump durante la cerimonia al Kennedy Center di Washington.
Il sorteggio, previsto per venerdì, designerà gli accoppiamenti della fase a gironi per le 42 nazionali già qualificate, mentre le sei ancora in corsa per un posto conosceranno in anticipo possibili avversarie in vista dei playoff di marzo. Poiché gli Stati Uniti ospiteranno la maggior parte degli incontri del torneo — ben 78 su 104 — la presenza del presidente americano era considerata probabile, ma non è questa la fonte delle tensioni.
A creare scompiglio è stato l’annuncio improvviso del “FIFA Peace Award: Football Unites the World”, un nuovo riconoscimento dedicato a figure che avrebbero contribuito alla pace globale. L’iniziativa è stata resa pubblica il 5 novembre senza alcun preavviso ai membri del Consiglio FIFA: né vicepresidenti né delegati eletti dalle federazioni nazionali sarebbero stati consultati, e molti avrebbero appreso dell’esistenza del premio direttamente dal comunicato stampa.

Caos FIFA: il nuovo “Premio per la Pace” sorprende tutti e la presenza di Trump crea fratture interne
Secondo indiscrezioni, il premio potrebbe essere consegnato proprio a Trump, soprattutto dopo la sua mancata candidatura al Nobel per la pace di quest’anno.
Il legame personale tra Infantino e il presidente americano, ampiamente documentato negli ultimi mesi, alimenta ulteriori sospetti: i due intrattengono un rapporto definito “molto stretto” dallo stesso numero uno della FIFA, che ha spesso elogiato l’‘energia' di Trump.

La scelta di introdurre un riconoscimento tanto delicato senza confrontarsi con gli organi direttivi ha irrigidito un clima già complicato. Alcuni membri del Consiglio avrebbero espresso irritazione per essere stati completamente esclusi dal processo decisionale, mentre altri temono che l’episodio possa danneggiare la credibilità dell’istituzione in un momento di massima visibilità.
Infantino, interrogato sulle reali intenzioni del premio e sull’eventuale assegnazione a Trump, ha liquidato la questione con un ambiguo “Vedrete”, lasciando crescere il sospetto che la cerimonia di venerdì possa trasformarsi in un evento altamente politico, più che sportivo.