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Il nuovo falconiere della Lazio e i post pubblicati su Mussolini: “Ma ora ho cambiato idea”

Giacomo Garruto ha preso il posto di Juan Bernabé ed è il nuovo falconiere del club capitolino. A causa di alcuni post condivisi sui social in passato, ne ha pubblicato un altro in queste ore: “Quello che scrivevo allora non mi rappresenta più”.
A cura di Maurizio De Santis
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Giacomo Garruto è il nuovo falconiere della Lazio che, finito nell'occhio del ciclone per alcuni post del passato in cui inneggiava al duce del fascismo, Benito Mussolini, ha scritto sui social un messaggio in cui rinnega quanto scritto allora. "Quanto manchi all'Italia, Benito mio", è la frase che risale a qualche anno fa, condivisa su Facebook e tornata in auge oggi che ha preso il posto di Juan Bernabé, il collega che lo ha preceduto e – dopo essere finito al centro di uno scandalo per le foto intime dopo un intervento – è stato licenziato e allontanato dal club dopo essersi addirittura barricato nel centro sportivo di Formello. Pure lui, al di là del gossip più licenzioso, fu molto chiacchierato per apologia della dittatura: immagini e video lo mostravano mentre era sul prato dell'Olimpico ed esibiva il saluto romano ad alcuni tifosi.

Nemmeno il tempo di debuttare ufficialmente, portando la nuova aquila (non più Olimpia, ma un altro rapace reale) e liberandola per il classico volo all'interno dell'impianto capitolino, che Garruto è già stato costretto a chiarire la propria posizione in merito a quelle opinioni espresse più di dieci anni fa. Tra queste, a sollevare un polverone, ci sarebbero anche altre frasi che rivelerebbero una fede calcistica diversa da quella dei colori biancocelesti o, addirittura, ostile alla luce di quel "Lazio mer*a" riemerso dalla coltre social adesso che ha ricevuto l'incarico.

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Il nuovo post su Facebook: "Quello che scrivevo allora non mi rappresenta più"

"In queste ore sono tornati fuori alcuni vecchi post che avevo scritto anni fa – si legge nell'incipit del post pubblicato in queste ore da Garruto su Facebook -. Li ho riletti e, come capita a ognuno di noi, rileggerli anni dopo, fanno un effetto strano e distaccato. Nel frattempo sono cambiate tante cose: sono arrivati i miei figli, è cresciuto il mio rapporto con mia moglie, la mia famiglia è diventata il centro di tutto e anche il mio lavoro mi ha fatto maturare e guardare la vita in modo diverso".

In buona sostanza, Garruto, ribadisce di aver cambiato idea. "Quello che scrivevo allora non mi rappresenta più. Chi mi conosce sa che vivo con rispetto, con semplicità e con la testa nel mio mondo: gli animali, la natura, la cura dei rapaci, le persone che amo. Mi dispiace se qualcuno si è sentito ferito o disturbato da quei vecchi contenuti. Non era nelle mie intenzioni, né allora né oggi. Adesso voglio solo concentrarmi sul presente: fare bene il mio lavoro, con passione e umiltà, e vivere questa opportunità grazie alla fiducia che mi ha dato la Lazio con il cuore leggero e pulito".

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