Il mistero dopo il fallimento: nel Napoli è sparito Demme
Perché Gattuso ha fatto giocare Bakayoko contro il Verona? L'andatura compassata dell'ivoriano rispetto al dinamismo degli scaligeri s'è rivelata un gorgo nel quale è stato risucchiato anche Fabian Ruiz. Perché Diego Demme è sparito nella fase cruciale della stagione, proprio quando le sue doti di equilibratore sembravano aver aiutato il Napoli a trovare la quadra in mediana?
Un dato è clamoroso, l'ex calciatore del Lipsia ha disputato appena 6 minuti nelle ultime 3 partite: è subentrato all'84° della gara contro i friulani al posto del centrocampista del Chelsea (che andrà via senza lasciare rimpianti), per il resto ha fatto panchina contro Fiorentina ed Hellas. Letteralmente sparito, messo da parte.
Eppure dalla Juventus (7 aprile) allo Spezia (8 maggio) era partito sempre da titolare (eccezion fatta per la gara contro la Lazio, dov'era assente squalifica), confermandosi l'uomo in più, l'equilibratore, quel calciatore che quando c'è sembra non brilli ma fa un lavoro che dal punto di vista tattico è prezioso.
Che fine ha fatto quel giocatore box to box, fondamentale anche negli inserimenti senza palla? Da pedina che corre e cuce il gioco, arretra o affonda il colpo, fa da sponda ai compagni e fa sì che la trama resti serrata, è divenuto un fantasma. Tirato fuori dalla mischia senza un perché: complice il silenzio stampa a oltranza imposto dalla società, la sua assenza nella sfida più delicata dell'anno resta un mistero.
Il centrocampista tedesco aveva impresso alla squadra (soprattutto nel girone di ritorno) quel cambio di marcia che ha permesso di risalire la china fino alla delusione all'ultima di campionato. Fu così anche nella scorsa stagione dopo il suo arrivo e l'inserimento nella formazione titolare. Con lui in campo, su 24 presenze, il Napoli ha raccolto una media di 2.17 punti a match. Però è stato accantonato in panchina.