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Mondiali in Qatar 2022

Il lato oscuro dei Mondiali in Qatar: se una donna denuncia uno stupro rischia cella e fustigazione

La questione dei diritti civili nel Paese Arabo è finita nel cono d’ombra della prossima Coppa del Mondo. Cosa può accadere a una donna che denuncia abusi? La legge in vigore è assurda ma reale.
A cura di Maurizio De Santis
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La situazione dei diritti civili in Qatar è stato oggetto di polemiche, finite le lato oscuro dei prossimi Mondiali.
La situazione dei diritti civili in Qatar è stato oggetto di polemiche, finite le lato oscuro dei prossimi Mondiali.
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Cosa succede a una donna in Qatar che, vittima di abusi sessuali, sporge denuncia? Rischia la prigione o, addirittura, la fustigazione. È il lato oscuro (e nemmeno l'unico) dei Mondiali che si disputeranno tra metà novembre e metà dicembre e dinanzi al quale il mondo del calcio internazionale ha deciso di voltare la testa dall'altra parte. Il tema dei diritti civili nel Paese Arabo è il terreno scivoloso sul quale la Federazione, ex campioni, sponsor e quant'altro faccia parte del grande carrozzone della Coppa hanno deciso di giocare.

Eric Cantona, in un'intervista a The Athletic, ha preso di mira la scelta di David Beckham di accettare un contratto da favola (qualcosa come 10 milioni di sterline, circa 11 milioni in euro) per accostare il suo volto all'evento organizzato da uno Stato dove le restrizioni alla libertà personale sono molto discutibili: "Sono tutte pecore a buon mercato. Sono solo nel business come tutti", le parole di The King che dice quel che pensa senza peli sulla lingua.

Capita così che sventolare una bandiera arcobaleno, la freedom flag, sia considerata manifestazione di pensiero non gradita, fuorilegge: "Se vuoi rivelare la tua opinione sulla comunità LGBTQ+, fallo in una società dove è accettato". Nemmeno saranno tollerate "manifestazioni pubbliche d'affetto". Messaggio forte e chiaro quello trasmesso dai vertici della federazione araba. C'è un altro aspetto inquietante: il rigido codice islamico che vige nella nazione ospitante vieta tutti i contatti sessuali tra coppie non sposate, rendendolo un reato anche se la donna non ha acconsentito.

Una veduta panoramica del Khalifa Stadium, uno degli impianti che ospiterà le gare della Coppa del Mondo.
Una veduta panoramica del Khalifa Stadium, uno degli impianti che ospiterà le gare della Coppa del Mondo.

Cosa vuol dire? In buona sostanza, in caso di stupro la colpa è di chi l'ha subita. Assurdo ma reale. Alcuni esempi di procedimenti giudiziari confermano cosa accade in situazioni del genere: rispetto alle persone indagate o sospettate, che per difendersi hanno parlato di rapporto sessuale consenziente, sono state perseguite le vittime con pene che vanno da 7 anni di detenzione fino alla fustigazione con frusta oppure bastone.

Uno dei casi citati dal tabloid The Sun fa accapponare la pelle ma spiega bene qual è la situazione. Sei anni fa una donna olandese 22enne che aveva denunciato all'autorità un'aggressione sessuale venne punita per aver fatto sesso fuori dal matrimonio: le fu inflitta una multa di circa 600 euro e una condanna a un anno di carcere (con sospensione della pena). Cosa le era successo? Era stata drogata in un locale, stordita dai suoi stessi aggressori e poi violentata. Ma quando si rivolse alle forze dell'ordine venne arrestata. Anche questa è la Coppa del Mondo ma non importa a nessuno.

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