37 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il giorno che Ronaldo danza tra fango e neve a Mosca: il Fenomeno illumina l’Inter di Simoni

Il 14 aprile del 1998 Ronaldo danza tra fango, neve e segatura a Mosca: il Fenomeno firma una doppietta strepitosa sul campo dello Spartak Mosca e consente ai nerazzurri di qualificarsi per la finale di Coppa UEFA. Poco prima del match sul campo c’erano 30 cm di neve e il terreno ne risente parecchio ma il brasiliano illumina il pomeriggio russo con una prestazione favolosa.
A cura di Vito Lamorte
37 CONDIVISIONI
Immagine

Ci sono campioni che preferiscono esprimersi in alcune condizioni meteorologiche e altri che non fanno caso a nulla e vanno avanti per la loro strada. Uno come Roger Federer riesce ad esprimersi al meglio su qualsiasi superficie e lo stesso si può dire anche di Ronaldo Luis Nazario da Lima dopo averlo visto danzare tra fango e segatura un pomeriggio di metà aprile del 1998 a Mosca. L'Inter si giocava l'accesso alla finale della Coppa UEFA 1997/1998 contro lo Spartak Mosca.

La neve è caduta copiosa sulla capitale russa e lo stadio della Dynamo è sepolto sotto una coltre di bianco ma grazie ad un lavoro enorme degli addetti si può disputare la gara di ritorno della semifinale. I nerazzurri dovevano difendere il vantaggio di 2-1 maturati all'andata ma nei racconti di tutti i presenti il camp era "un misto di neve, fango e segatura”.

L'unico che sembrava non avere problemi di nessun genere era Ronaldo, che era nel momento migliore della sua carriera nella primavera del 1998, e con la sua velocità e la sua tecnica metteva in difficoltà in russi ad ogni pallone toccato.“Non ho visto nessuno come lui prima di Ronaldo e non ho visto nessuno come lui dopo di lui. Quello che poteva fare ad alta velocità rimane brillante e inspiegabile": Giuseppe Bergomi, capitano di quella squadra, in un'intervista rilasciata poco tempo fa ha parlato così del suo ex compagno di squadra.

A Mosca quel giorno venne rimosso uno strato di neve alto circa 30 centimetri solo poco prima dell'inizio della gara e definire il campo una "risaia" si farebbe un torto a quest'ultima. La squadra di casa partì fortissimo per cercare di equilibrare le sorti della qualificazione e mettere paura agli uomini di Gigi Simoni: pronti-via e Andrei Tichonow segnò l'1-0 per lo Spartak.

L'Inter non si disunì e poco prima dell'intervallo trovò il pareggio con Ronaldo, che da pochi passi in area infilò alle spalle di Filimonov il pallone dell'1-1. Nel punteggio complessivo, l'Inter ora è avanti 3-2 e con altro gol dei meneghini il passaggio del turno sarebbe sancito. Un gol dei russi aprirebbe ai tempi supplementari.

Un quarto d'ora prima della fine della partita, una luce si posò sul campo di Mosca e seguì Ronaldo in ogni suo movimento: il numero 10 dopo aver ricevuto il pallone nella metà campo avversaria da una rimessa in gioco, ha lasciato sul posto il suo diretto avversario e si è lanciato verso la porta. Dopo uno scambio favoloso con Zamorano si ritrovò  in area di rigore e controllando la palla tra due difensori si ritrovò davanti al portiere. Dribbling sul malcapitato Filimonov e palla nel sacco. Una magia.

L'allenatore Gigi Simoni descrisse così la prestazione e il gol di Ronaldo: "Un gol del genere su un campo del genere, non si può descrivere". Anche Francesco Moriero rimase sbalordito: "Su un campo che sembrava più una cava, Ronaldo è riuscito a giocare come sempre e a segnare questo gol maestoso".

Dopo aver perso la finale contro lo Schalke 04 l'anno prima, l'Inter si ritrovò di nuovo nell'ultimo atto della Coppa UEFA ma per la prima volta si giocava in "gara unica" e non andata e ritorno. Al Parco dei Principi di Parigi il derby italiano con la Lazio lo vinsero i nerazzurri grazie ai gol di Ivan Zamorano, Javier Zanetti e del solito Ronaldo.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views