Hojlund è l’ultimo reduce della “maledizione” del Manchester United che sta diventando una sentenza

I tifosi del Manchester United si sono accomodati sul divano per guardare la Champions League e si sono scontrati con pezzi del loro passato che hanno avuto una parabola inaspettata. L'ultima settimana europea ha premiato tanti giocatori passati dai Red Devils in tempi recenti, un trend che si ripete ormai da diversi anni e che ha cominciato a creare forti perplessità tra gli appassionati: perché i giocatori che vanno via da Old Trafford diventano immediatamente forti?
È la domanda più popolare alla quale tutti cercano di dare una risposta più o meno sensata bastata sulla storia del club, sull'attuale gestione e su ciò che è accaduto dall'addio di Sir Alex Ferguson a oggi. Un mix di fattori che fa infuriare i tifosi che vedono fioccare gol e premi per giocatori che per loro hanno fatto poco e male. Sono esempi lampanti Scott McTominay, candidato addirittura al Pallone d'Oro dopo la prima stagione della sua vita lontano da Manchester, e anche Antony che in Inghilterra veniva preso in giro mentre al Betis è un idolo. Ultimo fra tutti Hojlund che contro lo Sporting ha segnato due gol su assist di De Bruyne diventando l'uomo partita.

Perché i giocatori dello United diventano forti lontano da Manchester
Il grattacapo ha coinvolto tutti sui social dopo aver visto l'ultima giornata della fase campionato della Champions League. Hojlund, Sabitzer ed Elanga hanno tutti vinto il premio di migliore in campo e a loro si aggiunge Rashford con l'assist per il gol di Ferran Torres dopo la doppietta all'esordio. Tutti loro sono ex giocatori del Manchester United che in Inghilterra hanno lasciato un'impronta sbiadita o che sono drasticamente calati con il tempo, ma si sono ripresi alla grande nelle rispettive nuove squadre dopo essere stati venduti. È un pattern ricorsivo ormai da quelle parti e nessuno si spiega cosa stia succedendo.
Ne sono esempi lampanti anche McTominay, che è diventato il miglior giocatore della Serie A della scorsa stagione, Antony e Sancho che quando hanno avuto l'opportunità di allontanarsi da Old Trafford hanno notevolmente alzato il loro livello. "Il problema è il Manchester United" continuano a dire i tifosi ed è in parte vero: ormai da un decennio, dal passo indietro di Ferguson, la squadra è caduta nel caos più totale a causa di una gestione scellerata e di sessioni di mercato inconcludenti. In panchina sono passati tanti allenatore, ognuno con le proprie idee e i suoi fedelissimi, e ogni volta il gruppo è stato smantellato in parte e ricostruito lasciando tanti scontenti in panchina.
Molti, come nel caso di McTominay, giocavano in posizioni sbagliate e con compiti che non ne esaltavano le qualità, per altri invece il fattore mentale è stato determinante. Allo United viene chiesto sempre di più per risalire, la concorrenza e tanta e i giudizi sono spietati: i Red Devils sono una delle squadre più difficili in cui giocare e la problematica principale è rappresentata proprio dalla panchina dove non è più passato nessuno della stessa caratura di Ferguson. La pressione schiaccia, ma in altre squadre tutti giocano con gambe e testa più leggeri, specialmente fuori dai confini del calcio inglese, creando situazioni molto spiacevoli per i tifosi che vedono i loro giocatori trionfare indossando altri colori.