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Genoa, Preziosi getta la spugna: “Tanti errori e sofferenze, adesso basta”

Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, dopo il raggiungimento della salvezza, ha deciso di concludere la propria avventura a cavallo del Grifone: “E0 stato un anno ricco di errori imperdonabili da parte mia. E’ ora di chiudere e lasciare a qualcun altro: mi sarebbe piaciuto dare il club a Galliani ma è al Monza e sta facendo bene. E lo rivedremo presto in Serie A”
A cura di Alessio Pediglieri
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Enrico Preziosi non ci sta e adesso dice basta. Il presidente del Grifone rossoblù è riuscito nell'ardua impresa di salvare il club dalla retrocessione all'ultima giornata ma non a dimenticare una stagione difficile, travagliata, forse l'ultima. Il patron del Genoa ha gettato la spugna dopo aver conseguito l'obiettivo minimo prefissato e poco importa se è arrivato all'ultimo istante, nei 90 minuti conclusivi che hanno permesso alla società di salvarsi condannando il Lecce, insieme a Brescia e SPAL. "Troppi errori, è arrivato il momento di lasciare la presidenza" ha affermato pubblicamente nelle ore successive alla conclusione del campionato 2019/2020.

Non punta l'indice contro nessuno, anzi: Enrico Preziosi ce l'ha in primis con se stesso perché, dice "se si arriva alla fine con questa sofferenza immane, significa che di errori se ne sono commessi e non pochi lungo il cammino". Un mea culpa che ha delle tappe ben delineate e che coinvolgono il classico giro di allenatori sulla panchina dei liguri.

Un corto circuito iniziato ben prima della pausa imposta dal covid con il lunghissimo lockdown che ha imposto la quarantena allo sport internazionale, calcio compreso. Perché uno dei peccati originali di questa stagione è stato, ad esempio, provare a rivolgersi a Thiago Motta, allenatore senza esperienza, chiamato a Genova per salvare la barca e finito in mare con tutto l'equipaggio: "Diventerà anche un grande tecnico, come lo sono oggi Juric o Liverani ma non era pronto. Genova è una piazza difficile ed esigente, ho sbagliato io in modo totale, le colpe sono unicamente mie".

Errori imperdonabili per chi è nel calcio da decenni e a capo di un club storico come il Grifone, la cui piazza da sempre guarda con sospetto le mosse del patron, mai amato fino in fondo dal popolo rossoblù: "Abbiamo festeggiato come non capitava da tempo la salvezza proprio perché è stata sofferta fino all'ultimo. Ma non capiterà più almeno per me perché quest'anno è stato sufficiente. Ho il club in vendita da tre anni e sto valutando a chi affidarlo in modo definitivo. Mi sarebbe piaciuto Galliani ma è a Monza, sta facendo bene e lo rivedremo resto ancora in Serie A"

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