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Gattuso: “Voglio la pace ma con Israele dobbiamo giocare”. Cosa rischia l’Italia se si rifiuta

La Nazionale e la Federazione italiana non possono rifiutarsi per motivi politici di giocare contro Israele. Le conseguenze e i provvedimenti a livello regolamentare sarebbero durissimi. “È nel nostro girone, dobbiamo andare in campo anche se fa male vedere civili e bambini morire”, le parole del ct in conferenza.
A cura di Maurizio De Santis
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Gennaro Gattuso sapeva che la domanda su Israele gli sarebbe stata fatta in occasione delle partite di qualificazione ai Mondiali 2026. E ha risposto nell'unico modo possibile: "Sono uomo di pace e vorrei vi fosse in tutto il mondo. C'è una guerra in atto e questo fa male. Mi fa male vedere civili e bambini morire ma loro sono nel nostro girone e dobbiamo giocare". La Nazionale azzurra e la Federazione non possono tirarsi indietro, le conseguenze sarebbero devastanti anzitutto a livello sportivo considerati i rischi e i provvedimenti che potrebbero essere emessi: a cominciare da quelli più immediati, quale una sconfitta a tavolino (con tanto di penalizzazione) che rischierebbe di vanificare ogni sforzo lungo il cammino verso la Coppa del Mondo. E sarebbe la sanzione minima rispetto ad altre anche più severe (esclusione dalla competizione, controversie commerciali e per i diritti tv), che punirebbero il carattere politico di una scelta del genere, aprendo a ripercussioni future ulteriori nell'ambito dei tornei di Fifa e Uefa.

Cosa rischia l'Italia se si rifiuta di giocare contro Israele

Cosa rischia l'Italia se decide di non giocare con Israele? È la domanda che sorge spontanea in un periodo molto delicato a livello internazionale per il conflitto in Palestina e per le proteste molto forti nei confronti dello Stato ebraico. Sono almeno cinque le voci al riguardo, eccole in sintesi:

  • Sconfitta a tavolino. Lo 0-3 decretato d'ufficio è la sanzione più immediata nel caso in cui una squadra non si presenti oppure si rifiuti esplicitamente di scendere in campo.
  • Sanzioni disciplinari. Ad aggravare la sanzione ci sarebbero anche una possibile penalizzazione in classifica oltre a un'ammenda consistente.
  • Esclusione dalla competizione. La cancellazione dell'Italia dal girone di qualificazione è il provvedimento più gravoso a livello sportivo, soprattutto se il rifiuto è volontario, ha una matrice politica e non è determinato da cause di forza maggiore o motivi di sicurezza comprovati.
  • Ripercussioni future. La voce in questione apre a scenari esiziali, sempre dal punto di vista sportivo, per la Federazione che viene riconosciuta colpevole: non solo la nazionale del Paese potrebbe essere tagliata fuori da successive competizioni Uefa e Fifa ma è tangibile il rischio che la Federazione stessa sia sospesa se l'atto è ritenuto interferenza politica. La Fifa, infatti, vieta esplicitamente ingerenze governative nello sport.
  • Conseguenze politiche e d'immagine. C'è ancora un altro aspetto da prendere in considerazione, fa riferimento alle relazioni internazionali calcistiche e, cosa non meno importante, a tutto ciò che riguarda la sfera degli accordi commerciali e dei diritti televisivi. con tutto quello che ne potrebbe conseguire a livello legale.
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Gattuso sulla sfida con Israele: "È nel nostro girone, dobbiamo giocare"

Nel calendario degli incontri, dopo l'Estonia (venerdì 5/9), lunedì 8 settembre l'Italia giocherà in trasferta il primo dei confronti validi nel girone contro Israele, a metà ottobre invece ci sarà il ritorno a Udine. Lo farà in un contesto ambientale che, a distanza di un mese, già si annuncia in fermento sia per le proteste contro lo Stato ebraico (l'incontro cade nel pieno della Guerra a Gaza), sia considerata la proposta avanzata dal sindaco del capoluogo friulano, Alberto Felice De Toni, di rinviare il match ad altra data.

"È una considerazione del primo cittadino, la rispetto – ha concluso il ct azzurro in conferenza stampa a Coverciano -. Però, facciamo un altro mestiere. Israele è inserita nel nostro gruppo e dobbiamo giocare. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, si è attivato per trovare la soluzione migliore e disputare la partita a Udine in maniera perfetta".

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