video suggerito
video suggerito

Francesco Totti: “La verità sullo sputo a Poulsen? Non ricordo nulla. Ma mi rivedo e dico: indegno”

Francesco Totti a distanza di oltre vent’anni ritorna su uno degli episodi che hanno rischiato di rovinargli per sempre la carriera, e ancora oggi confessa: “Non me rendo per nulla conto. Mi ripeto: non è possibile che sia stato io e me ne vergogno”
A cura di Alessio Pediglieri
0 CONDIVISIONI
Immagine

La carriera di Francesco Totti è di quelle da raccontare ai ragazzini che vogliano iniziare la loro avventura nel mondo del pallone: straordinaria per talento e per dedizione, con i successi e i traguardi raggiunti da autentica "bandiera" di una Roma con cui si è legato anima e corpo da subito. Eppure, anche nel percorso stupendo del Pupone non sono mancati i momenti difficili, che hanno rischiato di macchiarne indelebilmente il cammino. Come l'episodio relativo allo sputo rifilato a Poulsen, in Italia-Danimarca del 2004 che ancor oggi campeggia nei video e nei filmati su internet. E che lascia a distanza di vent'anni ancora basito l'ex "dieci" giallorosso: "Mi guardo e mi ripeto, no. Non posso essere io: ancora oggi non mi spiego come l'abbia potuto fare. Un gesto indegno".

Durante il secondo tempo nella fase di qualificazione del 2004 di Italia-Danimarca, conclusasi 0-0, le telecamere colsero Francesco Totti sputare verso Poulsen, nel corso di un duello in campo fatto di contatti duri, provocazioni e duelli serrati. Un gesto che non fu notato dall’arbitro, ma che venne ripreso dalle immagini televisive, diffondendolo ovunque e portando la UEFA ad intervenire d’ufficio: 3 turni di squalifica. Un episodio di cui ancor oggi Totti non si capacita, pur non cercando giustificazione alcuna per quel gesto che definisce senza mezzi termini "indegno".

Immagine

Totti: "Ancora oggi mi rivedo nei video e mi ripeto: no, non posso essere stato io"

Lo fa nel corso di una intervista ad Amazon Prime, con l'ex compagno e amico Luca Toni, con cui ritorna su uno dei momenti più bui che hanno davvero minato la sua carriera e credibilità: "Ancora oggi non mi rendo conto di aver sputato contro Poulsen" ha ammesso rivivendo l'episodio di oltre vent'anni prima. "Sì," confessa a Toni, "mi rivedo e rivedo quell'immagine e mi dico: è impossibile che sono stato io. Per come sono fatto io, non è possibile. So' scemo?" poi aggiunge, "Sì, c'è l'immagine…". Un mea culpa che ancora oggi lo tormenta pur avendo rincontrato nel corso degli anni il difensore danese e aver risolto la questione, chiedendogli scusa.

"Me ne vergogno, non l'avrei mai accettato da calciatore: sono stato indegno"

"Cosa mi è scattato?" si domanda ancora Totti, provando a darsi una giustificazione che evidentemente non c'è: "Da quando è entrato in campo, aveva una missione precisa: darmi fastidio. Mi massacrava, mi dava i pizzichim mi pestava i piedi: un atteggiamento con cui era difficile restare tranquilli". Una spiegazione, più che un alibi, ripetuto anche in altre occasioni sul tema. Anche questo aspetto, tutto immortalato dai video che imperversano in rete ancor oggi. "Poi dopo un po' ho sbroccato… Forse è stato il caldo che mi ha dato alla testa. Me ne vergogno", aggiunge senza ulteriori scuse: "E' stato un gesto bruttissimo, perché se l'avessero fatto a me, ti giuro" spiega Totti a Toni, "lo rincorrevo e lo ammazzavo davanti a tutti. Da calciatore non avrei mai accettato di subire io, perché lo sputo è un gesto totalmente indegno. Che mi ha detto lui? Non lo capivo, mi parlava in inglese…"

Gli altri lati oscuri di Totti, il calcio a Balotelli e il pugno a Colonnese: "Oggi ci ridiamo su…"

Un episodio incancellabile ma che fa parte della carriera di un Totti che non ha paura di riviverne anche altri, come il "calcione" rifilato a un giovane Mario Balotelli: "Ogni volta che lo incontravo… era giovane ed era un fenomeno, ma era anche arrogante e presuntuoso. Il mio obiettivo quella volta fu mandarlo in curva. Oggi ci ridiamo sopra…". Debolezze di un campione, che nel corso del tempo ha ammesso tutto nel bene e nel male, come sul pugno a Colonnese, a suo tempo difensore dell'Inter: "Mi disse che Christian non era mio figlio…. non c'ho visto più". 

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views